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Rivoluzione in Ucraina, la Russia alla finestra per la Crimea

La Russia sarebbe pronta ad invadere l’Ucraina e ad annettersi la Crimea. Secondo quanto riferisce il ministero degli interni ucraino è quello che potrebbe accadere anche nelle prossime ore, visto che  a Mosca sarebbero state allertate le armate occidentali. In tutta la penisola di Crimea, inoltre (regione autonoma del paese e culturalmente molto vicina alla Russia), si stanno formando in modo spontaneo unità di autodifesa tra la popolazione russofona, dirette a Sinferopoli, la capitale della regione; una di queste unità ha occupato la sede del Parlamento e del governo. I russofoni si stanno già organizzando per un referendum sulla secessione della Crimea dall'Ucraina.

La Russia sarebbe pronta ad invadere l’Ucraina e ad annettersi la Crimea. Secondo quanto riferisce il ministero degli interni ucraino è quello che potrebbe accadere anche nelle prossime ore, visto che  a Mosca sarebbero state allertate le armate occidentali. In tutta la penisola di Crimea, inoltre (regione autonoma del paese e culturalmente molto vicina alla Russia), si stanno formando in modo spontaneo unità di autodifesa tra la popolazione russofona, dirette a Sinferopoli, la capitale della regione; una di queste unità ha occupato la sede del Parlamento e del governo. I russofoni si stanno già organizzando per un referendum sulla secessione della Crimea dall’Ucraina.

Tuttavia non è detto che si giungerà all’occupazione militare, né che queste siano le reali intenzioni della Russia. In seguito all’abbattimento del regime a Kiev e alla rivolta della minoranza russa in Crimea, Mosca ha offerto ai suoi businessmen di valutare la partecipazione a una serie di progetti di investimento nella regione, come scrive il quotidiano Kommersant in un articolo intitolato “Mosca ha offerto un prezzo per la Crimea”. Stando all’articolo, il ministero dell’Economia russo ha ripreso in considerazione una lista di possibili investimenti nella regione, preparata nel quadro di una strategia più ampia da proporre all’ex repubblica sovietica già prima del cambio di potere. Si tratta di progetti per oltre 5 miliardi di dollari, tra cui il rifacimento di strade e lavori in diversi, tutto al fine di far divenire la regione un satellite di Mosca, che storicamente ha sempre ambito ad uno sbocco sul Mar Nero, su cui la regione si affaccia. Quindi potrebbe bastare garantirsi il dominio economico, senza per questo muovere gli eserciti.
Il compito, secondo alcuni esperti sentiti da Kommersant, non sarà facile, in quanto i businessmen non hanno sufficienti garanzie di sicurezza per i loro investimenti finche’ la situazione non si stabilizzerà. Il direttore della rivista Russia in Global Affairs, Fyodor Lukyanov, ha definito “improbabile” che la proposta d’investimenti venga presa seriamente da un punto di vista economico, ma ha tenuto a sottolineare il forte significato politico dell’iniziativa: “Nella situazione attuale, si tratta di un reale gesto politico per dimostrare il coinvolgimento della Russia in Crimea”. Secondo l’esperto, Mosca non può provocare la separazione della Crimea dall’Ucraina, né per l’appunto sembrerebbe intenzionata a scatenare una guerra, ma non può nemmeno non reagire in qualche modo al cambio di governo avvenuto a Kiev.

 

Giuseppe Grasso

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