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La sfida di De Pascale per la Campania

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NAPOLI – Al suo comando ha ventitremila uomini, tutti militari dell’Esercito. Ha condotto operazioni ancora in corso come Strade Sicure o Terra dei Fuochi, ha effettuato missioni all’estero, missioni di pace, umanitarie, in soccorso dei migranti, eppure quando gli hanno chiesto di mettersi a servizio della sua terra lasciando momentaneamente la divisa, ci ha riflettuto e ha pensato che era giunto il momento di mettersi al servizio della Campania. Carmine De Pascale, 61 anni, generale di Corpo d’Armata, è capolista della lista De Luca presidente che appoggia la candidatura dell’ex sindaco di Salerno per la corsa alla poltrona di presidente della Giunta regionale.

La politica non è la sua professione e si vede: chiaro, concreto, occhio attento ai problemi, pochi slogan elettorali e pochi punti – ma precisi – del programma.
Il primo riguarda, come ovvio, la sicurezza e la legalità. “Non credo che ci sia una unica ricetta per risolvere i problemi della Campania, ma sicuramente ci sono molte  cose che si possono fare. È fondamentale elaborare un piano di sicurezza che coinvolga gli organi competenti del governo centrale in modo che quello della sicurezza non rimanga solo un problema di Napoli e della Campania,  ma che diventi di interesse di tutti, la Campania è una importante regione del panorama nazionale, non si può pensare che i problemi rimangano locali. Mi preoccuperei di attivare un sistema di monitoraggio delle infiltrazioni camorristiche in tutti i settori di attività, come nella sanità e nei trasporti, per verificare che nessuna attività ne sia influenzata. Bisognerebbe occuparsi anche di attivare un sistema di verific  della qualità dei servizi dati, cioè chi opera deve essere controllato da un controllore facente parte di una struttura esterna per verificare che la qualità del servizio reso sia secondo gli standard nazionali ed europei e che il risultato prefissato venga conseguito. Noi del nostro lavoro di Amministratore regionale, dobbiamo renderne conto ai cittadini, alla società campana, che è il nostro datore di lavoro, questo il motivo necessario che ci sia un controllore di qualità dei servizi. Qui non si può pensare che il lavoro pubblico sia legato, nell’immaginario collettivo, nel rendere “ favori” per ottenere benefici. Ci dobbiamo distaccare da questa logica. Come deterrente affinché anche noi ci possiamo sentire osservati, per fare sempre bene e non sbagliare, dovremmo essere messi sotto una lente di ingrandimento per rendere visibile a tutti il nostro operato. E ancora per la sicurezza di tutti i giorni, per aiutare le piccole e medie imprese, organizzare sarebbe necessaria ed incrementare i  sistemi di videosorveglianza, soprattutto, nei quartieri dove si consumano più frequentemente attività criminali. Bisognerebbe potenziare servizi antiracket. Tutto ciò nella considerazione che l’unione fa la forza e fa scudo contro la criminalità. E a chi mi domanda come tutto questo possa esser possibile, avendo poche risorse e pochi uomini, non posso che rispondere che i veri condottieri si vedono quando il mare è in tempesta quindi ci vuole volontà e determinazione, soprattutto nella scarsità di risorse. E’ importante coinvolgere la cittadinanza, le forze sociali e le associazioni. Oggi non è più il momento di stare fermi, di aspettare, oggi abbiamo l’impegno morale di consegnare    ai nostri giovani un territorio di cui essere fieri”.
Alla stessa maniera ritiene che sia necessario far ripartire l’economia puntando sul rilancio di alcuni settori, come quello dei trasporti: “L’insieme della mobilità in Campania va migliorato, ciò è fuor di dubbio. Ma questo va fatto seguendo una programmazione e pianificazione che sia indirizzata al potenziamento del servizio. Dunque, sì alla manutenzione costante dei mezzi, sì alla riorganizzazione dell’intero sistema. E soprattutto occorre studiare un complesso di interconnessione dei mezzi su ruota e su ferro con i porti della Campania che vanno messi in rete fra di loro. Inoltre ho avuto modo di incontrare i lavoratori del Porto di Napoli e mi sono reso conto di come sia necessario superare le questioni politiche legate alla nomina del presidente della autorità portuale affinché con stabilità sia dia giusto vigore a questo che può essere volano di sviluppo della economia locale”.

Annamaria Lo Conte

 

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