Roma, 4 giu. (askanews) – La rigenerazione dei terreni agricoli come risorsa essenziale per affrontare gli effetti della crisi climatica e arginare fenomeni di degrado estremo. In occasione della Giornata mondiale dellAmbiente che questanno si focalizza sul ripristino del territorio, sulla desertificazione e sulla resilienza alla siccità con lo slogan La nostra terra. Il nostro futuro. Siamo #GenerationRestoration, FederBio pone laccento sullimportanza della transizione agroecologica per preservare la fertilità dei terreni e il patrimonio ambientale per le generazioni future.
Secondo i dati dellIspra, lItalia ha toccato nel 2022 il minimo storico di disponibilità idrica degli ultimi 30 anni. Un effetto legato al calo delle precipitazioni, aggravato dallaumento del valore delle temperature e dellevapotraspirazione. Gli impatti di questi fenomeni atmosferici avversi sempre più rilevanti si riflettono, in particolare, nel settore agricolo.
Un aiuto concreto arriva dallagricoltura biologica che, con le sue pratiche rispettose dell’ambiente, può contribuire significativamente a migliorare la resilienza dei terreni agricoli alla siccità. Aumentando la quantità di materia organica nel suolo, le pratiche agronomiche biologiche sono, infatti, in grado di trattenere maggiori quantitativi d’acqua rendendoli poi disponibili durante i periodi di siccità. Inoltre, contribuiscono a ridurre l’erosione del suolo, proteggendo lo strato superiore, essenziale per immagazzinare e trattenere l’acqua, mentre lincremento di biodiversità, favorito dalleliminazione della chimica di sintesi, aiuta a creare un ecosistema in grado di mitigare gli stress climatici.
Lo studio Farming Systems Trial del Rodale Institute in Pennsylvania, unanalisi comparativa tra agricoltura biologica e convenzionale che dura da oltre 40 anni, attesta la maggior resilienza della bioagricoltura. I risultati della ricerca dimostrano, infatti, come in periodi di siccità le produzioni biologiche abbiano avuto un potenziale di resa fino al 31% superiore rispetto a quelle convenzionali. Questo deriva anche dallelevata capacità dei terreni coltivati con metodo biologico di sequestrare carbonio organico che, migliorando la struttura del suolo, consente di trattenere e filtrare lacqua, garantendo una preziosa riserva idrica per i periodi di scarsità.
Siccità e alluvioni stanno mettendo in ginocchio lagricoltura, inoltre molti dei nostri terreni sono sempre più vicini alla desertificazione sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – Il cambiamento climatico e le attività antropiche continuano ad esercitare una pressione senza precedenti, mettendo a rischio la stabilità degli ecosistemi e rendendo sempre più evidente che senza rispetto per lambiente non cè futuro. È dunque estremamente importante – conclude Mammuccini – agire subito per ripristinare gli habitat degradati e la fertilità del suolo. Come dimostrano studi autorevoli, lagricoltura biologica rappresenta un prezioso alleato per la rigenerazione dei terreni e per contrastare gli impatti climatici”.