BOLOGNA – A Bologna è scontro pieno tra Pd e Fdi sulla figura di Romano Prodi e la proposta, avanzata dal sindaco Matteo Lepore, di conferire all’ex premier ed ex presidente della Commissione europea l’Archiginnasio d’oro. È la dimostrazione che la maggioranza usa le onorificenze comunali come una “clava politica”, attacca il capogruppo di Fdi, Stefano Cavedagna. L’affondo dei meloniani è “un insulto alla democrazia”, replica l’omologo del Pd, Michele Campaniello.
Il botta e risposta va in scena durante la commissione chiamata a discutere la proposta del sindaco, già licenziata dalla Giunta e che ora dovrà essere il Consiglio comunale ad approvare. Fdi, già a caldo, aveva annunciato di non voler votare a favore e oggi conferma di non apprezzare la mossa di Lepore. “La Giunta ha ritenuto di portare avanti questa scelta senza condividerla con le altre rappresentanze dei gruppi consiliari e delle varie sensibilità sul territorio”, afferma Cavedagna, parlando di una decisione “che sicuramente meritava una valutazione in più”. Insomma, “fin dall’origine non c’era la volontà di arrivare a una concessione di questa onorificenza cercando di avere l’adesione di tutti i gruppi- continua l’esponente di Fdi- e ora auspicare grande adesione sembra più un atto di finzione che di serietà politica e amministrativa”.
Oltre a ciò, visto che di motivazioni per l’Archiginnasio a Prodi “ce ne potevano essere tante dal punto di vista professionale e accademico”, per Cavedagna stona “il fatto che ne sia stata addotta anche una larga parte di natura prettamente politica”. Del resto, “non bisogna scomodare il passato per rendere conto che tra Prodi e il centrodestra non ci sia molto da spartire dal punto di vista dei valori e dei pensieri, rispetto a tante scelte in campo nazionale e internazionale”.
L’approccio di Fdi “dal punto di vista dei rapporti politici è oltremodo scorretto”, reagisce Campaniello, solo uno tra i diversi consiglieri del Pd che prendono la parola per sostenere la proposta di Lepore e respingere le critiche meloniane. Intanto, la sede in cui si discutono le onorificenze “è quella delle commissioni e qui si dovrebbe avere cura di parlare nel merito delle questioni”, continua Campaniello. Poi, lo spessore della figura di Prodi è “trasversalmente riconosciuta” e invece oggi “abbiamo capito che l’unico motivo per cui Fdi ritiene che l’Archiginnasio non debba essergli dato- sottolinea il capogruppo dem- è che le sue idee non appartengono a quelle di Fdi”.
Quanto affermato da Cavedagna è dunque “vergognoso“, rincara la dose Campaniello intervenendo sulla vicenda anche con una nota: “Per questo, sosteniamo ancora più convintamente l’assegnazione di questo riconoscimento a Prodi, aggiungendo la solidarietà e vicinanza per quanto siamo stati costretti ad ascoltare oggi da Fdi”. Si sta parlando di una personalità “riconosciuta in termini positivi e di rilevanza a tutti i livelli- dichiara l’assessora alle Relazioni internazionali, Anna Lisa Boni- per i suoi meriti, lo spessore, la conoscenza, la capacità di visione e creazione, l’umanità e il contributo accademico, ma non solo, dato al progresso della città, del Paese e persino dell’Europa”: tanto che “questa onorificenza sembra addirittura piccola rispetto a quello che Prodi ci ha dato finora”. Di conseguenza, “spero che un riconoscimento così ampio anche a livello extranazionale- conclude Boni- trovi sufficiente spazio anche nell’istituzione democratica proprio della nostra città, sarebbe un po’ triste se non accadesse”. Nessuno tra gli altri gruppi preso parola in commissione.
L’articolo Bologna, guerra Pd-Fdi per l’Archiginnasio d’oro a Prodi proviene da Agenzia Dire.
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