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Amatrice, GBC-Italia: ricostruzione sostenibile per più benessere

Il presidente Mari: è garanzia e tutela per future generazioni

Roma, 10 dic. (askanews) – “Siamo convinti che ricostruire secondo i criteri di edilizia sostenibile sia un modo concreto per recuperare fiducia nel futuro. Sopratutto ad Amatrice, dove la distruzione portata dal sisma è stata di incredibile impatto, la necessità di fare presto e bene è più sentita. In tal senso l’utilizzo di protocolli energetico-ambientali (rating system) diventa un modo necessario per applicare concretamente i criteri dello sviluppo sostenibile a garanzia e tutela di tutti noi e delle future generazioni”. Lo ha sottolineato, Marco Mari presidente GBC-Italia, intervenuto all’inaugurazione dell’Hotel ‘Il Castagneto ad Amatrice’.

“Il caso dell’Albergo-Ristorante il Castagneto è un esempio reale di tale possibilità. L’edificio, distrutto dal terremoto del 2016 – ha voluto ricordare Mari – ha terminato le opere realizzate da progettisti e imprese del territorio. Si tratta della ricostruzione su analogo sedime, di un edificio ad uso ricettivo di 4 piani complessivi, di cui 3 fuori terra, per un totale di oltre 2 mila mq. La costruzione dell’edificio è ufficialmente registrata ai fini della certificazione con il protocollo energetico-ambientale ‘GBC Home’ versione 2 e sta terminado le fasi di rendicontazione e verifica”.

Gli edifici in corso di certificazione con protocolli energetico-ambientali nell’area sisma stanno aumentando in molte atre città. Ad Amatrice oltre al castagneto, sono già ufficialmente registrati con il medesimo protocollo il “Villino Viola Casa Nuova” ed il “Villino Viola Casa Vecchia”, ma vari altri edifici simbolo stanno avviando tali prassi, tra questi spicca il consolidamento e restauro della “Basilica di San Francesco” il cui obiettivo sarà quello di perseguire per le opere di consolidamento e restauro la certificazione con il protocollo “Gbc Historic Building”. Un simbolo, che si aggiunge alle prassi già richieste dalle Ordinanze Speciali in Deroga – che prevedono l’uso di protocolli energetico-ambientali – e a quanto già previsto nel Testo Unico per la Ricostruzione Privata, recentemente approvato, in materia di incentivi per analoghi obiettivi di sostenibilità e certificazione.

“Ridare vita a un edificio secondo prassi di basso impatto energetico-ambientale – conclude Mari – finanche rivalorizzare un immobile che ha un peso dal punto di vista storico e culturale, è un valore molto più grande dei soli soldi investiti nella ricostruzione. È un valore sia per la collettività che per il singolo. Se vogliamo lasciare qualcosa alle nuove generazioni dobbiamo ricostruire i nostri territori seguendo questi criteri. Perché perché promuovere processi che rispondono alle esigenze delle persone e dell’ambiente, oggi più che mai, significa fornire sistemi rigenerativi come equità intergenerazionale”.

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