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Roma, 5 giu. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Prosciutto di Parma ha confermato per acclamazione Alessandro Utini alla presidenza dell’organismo di tutela per il prossimo triennio. Lo affiancheranno in questo mandato la Vice-Presidente vicaria Gaia Baiocchi e la Vice-Presidente Giorgia Capanna. Ad Alessandro Utini viene affidato il secondo mandato consecutivo, dopo aver guidato il Consorzio negli ultimi tre anni e con una lunga esperienza istituzionale all’interno dell’ente, di cui già fu presidente dal 2004 al 2005, oltre ad aver ricoperto il ruolo di Vice-Presidente ed essere stato per oltre 20 anni consigliere di amministrazione.

L’imprenditore di Noceto (PR) è a capo del Gruppo Furlotti, che comprende le società Furlotti Prosciutti S.r.l e Salumificio Furlotti & C. S.r.l, le aziende di famiglia dedicate alla produzione del Prosciutto di Parma e di altri salumi. È inoltre socio e amministratore del Prosciuttificio Tre Stelle S.r.l e di Fratelli Tanzi S.p.A., azienda specializzata nella preparazione e affettamento di prodotti della salumeria. Dopo aver raccolto l’eredità del padre, che fu tra i pionieri nella produzione di Prosciutto di Parma, ha investito costantemente nell’evoluzione tecnologica delle proprie aziende, trasformandole in realtà imprenditoriali estremamente all’avanguardia.

Come presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma è a capo di un comparto che vale 850 milioni di euro alla produzione e 1,7 miliardi al consumo e impiega circa 3.000 addetti alla lavorazione del prodotto nella provincia di Parma. 130 sono le aziende associate e 7 milioni e mezzo i Prosciutti di Parma marchiati nel 2023. L’imponente filiera produttiva in cui il comparto è inserito comprende 3.600 allevamenti suinicoli e 78 macelli mentre 50.000 sono le persone impiegate nell’intero circuito tutelato.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione si insedia in una situazione delicata per il comparto produttivo del Prosciutto di Parma e, in generale, per tutta la filiera, a partire dalla problematica relativa alla Peste Suina Africana. Il problema principale per il comparto riguarda il contenimento del virus, per questo “è fondamentale che la PSA, che oggi interessa solo i cinghiali, venga eradicata in maniera definitiva e si scongiuri la possibilità che penetri all’interno degli allevamenti dei suini. A tal proposito, confidiamo nell’efficacia delle misure adottate dalle Autorità competenti, Governo e Regioni, con la convinzione che riusciranno a gestire questa grave emergenza” ha detto Utini.