Milano, 13 feb. (askanews) – “Le sfide imposte dal cambiamento climatico in atto e dagli orientamenti della politica europea impongono un cambiamento anche rispetto al ruolo della genetica, e in quest’ottica il via libera del Parlamento europeo rappresenta un passo avanti importante verso un modello più sostenibile e in grado di tutelare la capacità produttiva delle imprese vitivinicole”. Lo ha dichiarato il presidente del Consorzio di Tutela Doc Delle Venezie, Albino Armani, commentando il via libera del Parlamento Ue alla proposta di regolamento sulle piante ottenute con le Tecniche di evoluzione assistita (Tea)
“In un contesto nel quale gli effetti dei cambiamenti climatici sono già realtà le nuove tecnologiche genetiche non-Ogm possono dare un importante contributo in termini di maggiore capacità di adattamento alle fitopatie della vite, che sempre più spesso causano gravi danni ai vigneti e ingenti cali di produzione, così come alla siccità” ha aggiunto il direttore del Consorzio, Stefano Sequino, spiegando che “si tratta di un tema strategico per il futuro della viticoltura e per questo occorre sollecitare la ricerca e, con approccio altrettanto scientifico, il dibattito a tutti i livelli”.
Il Consorzio “auspica ora in un proficuo confronto che porti alla definizione dell’accordo politico prima della scadenza dellattuale legislatura”.