Sondaggio: “generazione Z” pretende autenticità e sostenibilità
Verona, 7 nov. (askanews) – “Quello dei consumatori under 25 è un target nuovo ma fondamentale, un segmento di mercato di cruciale importanza per il futuro delle nostre aziende. Noi occupiamo un punto di osservazione privilegiato, che ci consente di intercettarne trend e curiosità, ma anche di rispondere alle specifiche esigenze e modalità di consumo”. Così Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani di Unione italiana vini, ha commentato il sondaggio che ha coinvolto oltre il 65% degli associati, secondo il quale otto giovani vinicoltori su dieci riscontrano la presenza di consumatori sotto i 25 anni tra i propri clienti. Stando ai dati del sondaggio diffuso oggi a Veronafiere nel corso di uno dei panel della manifestazione “Wine2Wine”, anche se l’impatto dei rivenditori e-commerce è buono o elevato per sette giovani viticoltori su dieci, il 92% ritiene che non sia sufficiente per fidelizzare questi consumatori. L’offerta di un’experience integrata e le visite in cantina sono al primo posto (49%) tra le strategie da affiancare a quella digitale, seguite dalla necessità di offrire un contatto personale, vis à vis (27%) e dall’utilizzo di forme di comunicazione e di intrattenimento efficaci (14%). “Abbiamo davanti una generazione di multitasker – hanno spiegato nel corso del panel Tommaso ed Alvise Canella – estremamente social e in costante overflow informativo, che pretende autenticità e attenzione, ma che si dimostra anche molto preoccupata e coinvolta in questioni sociali”. Le variabili attinenti alla sostenibilità si rivelano infatti in cima alla lista della curiosità dei consumatori “Z” (seguite dalle pratiche in cantina e dal marketing), e i due terzi dei soci Agivi riscontrano un buono (59%) o elevato (8%) grado di interesse per le tematiche green, che incidono molto (61%) o moltissimo (15%) sull’acquisto. Complessivamente, il livello stimato di preparazione di questi nuovi consumatori under 25 è sufficiente (con voti tra 5 e 6) per più della metà dei soci (52%), buono per solo un socio su quattro. “La percezione è di un consumatore in evoluzione: il 56% dei nostri associati si aspetta infatti un cambiamento nei trend di consumi” ha commentato la vicepresidente Agivi, Marzia Varvaglione, spiegando che “a questi si affianca un 36% di sostenitori di una crescita dei winelover tra la ‘Gen Z’, con cui sarà determinante utilizzare un linguaggio colloquiale ed energico. Stando alla nostra esperienza – ha concluso – il packaging svolge un ruolo fondamentale nella conquista dei portafogli under 25: è ritenuto molto (46%) o moltissimo (49%) importante dalla quasi totalità degli intervistati”. A seguire tra i driver di acquisto, la curiosità per il blend, la storia o la geografia, ritenuta una spinta motivazionale per l’87% degli intervistati (48% molto, 39% moltissimo). Sul fronte export, per un giovane viticoltore su due gli importatori sembrano dedicare un buon livello di attenzione ad intercettare i gusti della “GenZ”, mentre il 30% reputa che la considerazione rivolta a questo segmento di mercato sia sufficiente. In particolare, i soci Agivi ritengono che trovare il giusto prodotto per i consumatori under 25 sia molto o moltissimo interessante nel 77% dei casi quando si parla di Stati Uniti, nel 64% dei casi per il mercato Giapponese e nel 61% dei casi per quello coreano. continua a leggere sul sito di riferimento
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