NAPOLI – “Il 21 settembre quando abbiamo inaugurato la delegazione napoletana di Ambiente Mare Italia abbiamo annunciato che avremmo adottato questa spiaggetta che, purtroppo, è abbandonata da moltissimo tempo. Oggi insieme a diverse persone e gruppi scout diamo una ripulita per quanto possibile, almeno per tutti gli oggetti piccoli abbandonati in spiaggia dai cittadini”. Lo spiega alla Dire Paolo Papa, delegato di AMI Napoli, impegnato a guidare stamattina le operazioni di pulizia della spiaggia napoletana di Bagnoli, all’altezza della rotonda Belvedere.
In questa giornata di impegno civico e intervento ambientale organizzata dalla delegazione di Ambiente Mare Italia di Napoli, sono oltre 50 i volontari coinvolti che, coadiuvati dagli Ambasciatori del Mare, esperti di AMI formati nell’ambito del progetto “Ambasciatori del Mare, cittadini scienziati al lavoro” sostenuto con i fondi otto per mille della Chiesa Valdese, hanno ripulito la spiaggia rimuovendo due quintali di rifiuti, tra cui plastica, mozziconi di sigarette, vetro, cotton-fioc, filtri di depuratori.
“Ambiente Mare Italia – prosegue Papa – ritiene importante partecipare sul territorio e far sì che i ragazzi si responsabilizzino e possano diffondere questo verbo. È sia una forma di educazione che un impegno civico che cerchiamo di dare alla nostra cittadinanza sempre nella speranza che Comune e istituzioni accolgano questo appello dei cittadini che vogliono riappropriarsi del proprio mare”.
La spiaggia oggetto di intervento si trova ai confini con il Comune di Pozzuoli ed è un tratto di litorale demaniale in cui vige il divieto di balneazione. L’obiettivo della delegazione di Napoli è quello di monitorare questo tratto del litorale con azioni di pulizia e intervento ambientale e di restituirlo alla cittadinanza più pulito e sicuro. Prima di dare inizio alla pulizia, i volontari – tra cui molti giovanissimi – hanno partecipato ad un appuntamento di divulgazione scientifica a cura di Erika Fabbrizzi, esperta ecologa marina e ricercatrice dell’università Federico II. “È un bellissimo modo – sostiene Fabbrizzi – di avvicinare i giovani e i cittadini ad una iniziativa che permette loro di comprendere le problematiche legate all’inquinamento del mare, ma gli permette anche di fare qualcosa affinché si vada in direzione di un ripristino delle coste e degli ambienti marini”.
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