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Ubs rosso II trim con costi Credit Suisse, Ermotti: enormi progressi

Ora focus a sfruttare le economie di scala

Roma, 6 feb. (askanews) – Il colosso bancario svizzero Ubs ha chiuso l’ultimo trimestre del 2023 di nuovo perdita, per 751 milioni di dollari a riflesso dei continui costi della fusione-salvataggio del Credit Suisse. L’utile operativo di fondo è però stato positivo per 592 milioni, precisa il comunicato sui risultati di bilancio diffuso dalla banca.

Il terzo trimestre aveva visto una perdita operativa di 184 milioni. L’intero 2023 si è chiuso con un risultato operativo ante imposte positivo per quasi 30 miliardi di dollari – 29,916 miliardi su cui però pesano prevalentemente 28,925 miliardi di “negative goodwill” (potenziali oneri da avviamento negativo) – a fronte di 9,6 miliardi nel 2022. il fatturato totale ha raggiunto 40,8 miliardi, da 34,5 nel 2022.

“Il 2023 è stato un anno di svolta nella storia di Ubs con l’acquisizione del Credit Suisse, grazie agli sforzi straordinari di tutti i nostri colleghi abbiamo stabilizzato il quadro e abbiamo fatto enormi progressi nell’integrazione. Inoltre i clienti ci hanno dato fiducia con 77 miliardi di nuovi asse da quando è stata effettuata l’acquisizione in un contesto geopolitico e macroeconomico impegnativi”, ha commentato l’amministratore delegato Sergio Ermotti, secondo quanto riporta il comunicato.

“Nella prossima fase ci focalizzeremo sulla ristrutturazione e l’ottimizzazione delle attività combinate. La nostra strategia è chiara – ha spiegato -: con le accresciute economie di scala porteremo crescita sostenibile di lungo termine e migliori rendimenti”.

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