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Trent’anni dalle stragi di mafia, nel mirino ora c’è Gratteri

ROMA – A trent’anni dalle stragi di Capaci e via d’Amelio, dove morirono i giudici Falcone e Borsellino, la politica italiana non dimentica. Nell’Aula Bunker di Palermo, commemorazione alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della sessione finale della Conferenza europea dei Procuratori. E proprio in queste ore, da un allarme dei servizi segreti stranieri, emerge che la ‘Ndrangheta sta progettando un attentato al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, da tempo in prima linea nella lotta alle mafie.

In base ad alcune intercettazioni, le cosche calabresi starebbero organizzando un agguato mediante ordigno collegato a un telecomando. Le misure di sicurezza per il magistrato, da trent’anni sotto scorta, sono state ulteriormente rafforzate. Dai vertici istituzionali massima solidarietà a Gratteri. Anche il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, si è attivato per verificare la notizia. 

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