“Il governo ampli la platea dei soggetti destinatari delle agevolazioni previste dalla disciplina del Superbonus, ricomprendendo tra questi anche le imprese individuali o societarie, aventi scopo di lucro, ed esercenti attività sanitaria, socio-sanitaria e assistenziale operanti in regime di autorizzazione o accreditamento con il Sistema Sanitario Nazionale”.
La proposta a Draghi arriva da Sebastiano Capurso, presidente di Anaste (Associazione Nazionale Strutture Territoriali), al termine di un lavoro di studio che ha visto in prima linea Nicola Galdiero, presidente di Anaste Campania, e lo staff dell’associazione.
“Il legislatore – è scritto nella lettera inviata al presidente del Consiglio, al ministro della Salute Speranza e al titolare dello Sviluppo Economico Giorgetti – ha escluso dal campo di applicazione del Superbonus gli interventi realizzati su unità immobiliari riconducibili ai “beni relativi all’impresa”, per gli Enti giuridici aventi finalità di lucro, che erogano servizi socio-sanitari e assistenziali.
Le agevolazioni suddette risultano invece riconosciute alle Onlus, associazioni e organizzazioni senza scopo di lucro. Tale discrasia rappresenta – spiega la Anaste – una reale ed evidente discriminazione giuridica”.
Antonio Franchini
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