Una banda di ricercatori si converte alla produzione e allo spaccio di droghe sintetiche. C’è il neurobiologo appena licenziato che disegna la molecola, il chimico adesso cameriere che la sintetizza, ci sono anche un economista, un antropologo, un archeologo e addirittura due latinisti, tutti al limite della miseria. Cosa succede quando questi ex-accademici senza speranze si ritrovano tra discoteche trendy, escort di lusso e boss della mala? Che si ride molto.
Dalla prima all’ultima scena il primo film del regista trentenne Sydney Sibilia, rimane credibile nella scelta di raccontare gli effetti collaterali del disagio che si manifestano un gruppo di disoccupati pronti a sbarcare il lunario superando i limiti della legalità. Un percorso esilarante di sola andata in cui il punto di forza è l’assistere alla trasformazione di questi protagonisti in veri e propri cattivi: da poveri disperati intellettuali a banda di spacciatori di droga in stile Scarface. Siamo davanti a una commedia solida e brillante.
Edoardo Leo è il capitano di un cast che gestisce alla perfezione ogni scena e che comprende anche Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo, Pietro Sermonti, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia e Neri Marcoré.
Sibilla dall’alto dei suoi 33 anni porta una ventata di novità all’interno dello stanco e mai coraggioso cinema italiano e, esattamente come i protagonisti della sua pellicola, tenta di cambiare la sorte di un destino che non è ancora scritto ma che ha assolutamente bisogno di tentativi innovativi per cambiare la direzione della sua sorte.
Margherita Diurno