Approfittando delle incertezze di Obama e dei molti dubbi sollevati dalle affermazioni ufficiose sull’uso di armi chimiche, l’Europa si ferma per fare il punto della situazione e ribadire le sue perplessità su un possibile intervento armato in Siria, premendo piuttosto per una situazione pacifica al conflitto. E in questa direzione intende muoversi anche l’Italia, stando alle parole del ministro della Difesa Mario Mauro: «Il governo italiano è assolutamente unito e compatto. Credo che siamo tutti chiamati ad alimentare la speranza di una soluzione politica in Siria. Credo che lo abbia fatto il Parlamento britannico, e ancor più lo ha fatto il presidente americano che ha preferito rimettersi nel dialogo con il congresso all’eventualità di altre opportunità. Credo quindi che ci sia in corso una sorta di contagio di ragionevolezza, che non può fare che bene alla comunità internazionale. Gli interventi finalizzati a ottenere la pace sono la via maestra ma quando questi possono scatenare rimedi peggiori del male vanno compresi e quindi impediti». Nella stessa direzione, ma con mano più ferma, si muove la Russia. Il ministro degli esteri Sergei Lavrov, ha affermato: «È molto strano sentire dal mio caro amico, il segretario Kerry, che la parte americana ha fornito alla Russia dati inconfutabili sul fatto che il regime siriano ha usato armi chimiche, ma che i russi hanno deliberatamente rifiutato di riconoscere questo fatto. Non ci sono né mappe geografiche né nomi né alcuna prova che i campioni siano stati prelevati da professionisti, e neppure contenevano alcun commento sul fatto che molti esperti hanno messo in forte dubbio i video che girano su Internet». Non è mancato, infine , il commento della chiesa: «La via di soluzione dei problemi della Siria non può essere quella dell’intervento armato. La situazione di violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi». Lo afferma il segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il vescovo salesiano Mario Toso. «Il conflitto in Siria» ha inoltre dichiarato Toso «contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali e, in ogni caso, nessuno uscirebbe indenne da un conflitto o da un’esperienza di violenza. L’alternativa non può essere che quella della ragionevolezza, delle iniziative basate sul dialogo e sul negoziato».
Giuseppe Grasso