“Se Berlusconi dice che per il bene del Paese bisogna andare avanti così, va bene anche per noi. Lui è il leader”. A ventiquattrore dall’annuncio della possibile sfiducia al governo per tornare subito al voto, Umberto Bossi torna sui suoi passi e si adegua alle richieste del premier.
“Con Berlusconi abbiamo stretto un patto”, ha detto il Senatùr apparendo a sorpresa alla “Festa dei popoli padani” nel cuneese. “Lui ci ha dato i voti per il federalismo, quindi manterremo la parola: gli daremo il voto in aula. Non possiamo votare la sfiducia”.
Per ora, dunque, il governo va avanti, anche se un altro leghista, il ministro dell’Interno Maroni, fa capire che la pazienza delle camicie verdi non è infinita: “E’ il caso di arrivare alla fine di questa legislatura e anche alla fine della prossima per completare l’opera”, ha detto l’esponente leghista riferendosi ai problemi della sicurezza. “Ma se non c’è più un’ampia e forte maggioranza, è meglio andare a elezioni: rivinciamo”, pronostica Maroni, “stravinciamo e torniamo più forti di prima”. E sempre sul fronte leghista s’avanza una ipotesi estrema. La fa Calderoli, ipotizzando lo scioglimento di una sola Camera, vale a dire Montecitorio. “Quello di cui deve preoccuparsi Napolitano è il corretto funzionamento di un ramo del Parlamento. Per questo vogliamo andare da lui, per segnalargli quello che sta accadendo rispetto al regolamento, alla Costituzione e, soprattutto, quello che si rischia che accada”. Ma la Lega vuole andare al voto? “Non è che vogliamo le elezioni – ha detto ancora Calderoli – è che si è rotto il patto elettorale e quando rompi un patto non puoi decidere di farne un altro, con l’attuale legge elettorale la scelta naturale è fare scegliere agli elettori”.
Intanto il ministro Tremonti, che secondo indiscrezioni sarebbe contrario alla linea scelta dal premier, dice che l’esecutivo andrà avanti. “Sono nel governo Berlusconi convinto di continuare questa attività. E per me è ragione di orgoglio. Abbiamo l’idea di andare avanti. Se poi non si può…ma io sono nel governo”.