Domenica il presidente del Consiglio Enrico Letta aveva annunciato che l’Italia aveva bisogno di una svolta, e sembra intenzionato a mantenere la parola, partendo da un provvedimento tanto desiderato quanto ben accetto, soprattutto dopo anni di tagli e destrutturazioni: un investimento per la scuola. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge contenente nuove direttive per scuola, università e ricerca, nonché 400 milioni di euro da spendere. «Ci tengo a dire che finalmente ritorna l’impegno per il diritto allo studio» ha dichiarato il premier, «abbiamo voluto dare le prime risposte perché le attese sono moltissime, poi ne verranno altre successivamente. L’anno scolastico inizia in modo significativo. Le prime risposte sono dirette agli studenti medi e universitari. In particolare l’impegno è ridurre il costo dei testi scolastici». Il ministro dell’Istruzione Carrozza ha poi spiegato che per il 2014 vi saranno altri 305 milioni, e 400 per il 2015. Quali sono le novità? Anzitutto, come anticipato prima, si abbasserà il costo dei libri aumentando le accise sugli alcolici, e si autorizza l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 26mila docenti di sostegno, dato che le cattedre cominciano a svuotarsi e possono finalmente tornare a ospitare linfa nuova. Viene poi cancellato da subito il bonus maturità, che permetteva agli studenti che avessero conseguito un voto alto all’esame di maturità di essere avvantaggiati nei test d’iscrizione alle facoltà a numero chiuso nelle università: «Abbiamo ritenuto che quel bonus creasse delle disparità», ha detto il presidente del Consiglio. Il ministro dell’Istruzione, poi, ha spiegato che «una commissione è attualmente al lavoro per definire proposte alternative per la valorizzazione del percorso scolastico». Si estende inoltre il permesso di soggiorno alla durata di corsi di studio o di formazione generale: «Una norma fatta apposta per cercare di essere attrattivi nei confronti di chi viene dall’estero», come spiegato da Letta. Infine, insieme agli insegnati saranno assunti nuovi membri del personale Ata: «Per il funzionamento delle scuole, nel decreto c’è l’inizio della soluzione della questione del personale Ata. Dal primo gennaio partiranno le assunzioni», ha annunciato Enrico Letta. «Le nostre scuole sono in drammatica carenza, e la ripresa delle assunzioni è un fatto molto significativo, perché la carenza non poteva continuare».
Giuseppe Grasso