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Rifiuti, caos a Terzigno: bruciati 2 tir

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Nuovi disordini nella notte alla periferia di Napoli per la raccolta dei rifiuti. A Terzigno, la località alle falde del Vesuvio dove sorge una delle discariche più grandi della provincia, alcuni cittadini hanno fermato due mezzi compattatori che stavano uscendo dalla discarica, tra Via Panoramica e Via Zabatta, e li hanno dati alle fiamme.

Sul posto è intervenuta la polizia: gli agenti hanno effettuato una carica di alleggerimento e hanno usato cariche e lacrimogeni per disperdere la folla. Si sono verificati momenti di tensione tra i poliziotti e i manifestanti anti-discarica e un vice questore aggiunto è rimasto ferito dal lancio di un sasso che lo ha colpito al labbro. Il poliziotto è stato medicato all’ospedale (dieci punti di sutura) e ha avuto una prognosi di 10 giorni. Un manifestante è stato fermato. Sulla vicenda indaga la Digos. Malgrado gli scontri, un centinaio di camion, scortati dalle forze dell’ordine ha comunque scaricato nell’ex cava Sari, uno dei due sversatoi del Napoletano su cui si accentra la protesta dei comitati civici. Questa mattina il presidio della rotonda di Bosco Reale è più tranquillo, ma ci sono ancora 40 manifestanti.
SCORTA DINAMICA – In città, invece, la situazione si è mantenuta tranquilla e nella notte la raccolta dei rifiuti è proceduta in maniera quasi regolare, anche grazie alla scorta dinamica decisa giovedì dal questore Santi Giuffrè. Una misura che verrà ripetuta anche venerdì sera. In diverse zone del capoluogo campano e in particolare in alcune zone del centro si vedono cumuli di rifiuti. In mattinata si è fatto anche il punto della situazione in Comune, con il sindaco Rosa Russo Iervolino e l’assessore all’Igiene della città Paolo Gaetano Giacomelli. Per la raccolta dei rifiuti nelle strade di Napoli, «si è deciso di dare priorità al centro, perché le altre zone della città sono più o meno pulite, ma comunque non in condizioni emergenziali e senza trascurare le periferie» ha detto la Iervolino in apertura della seduta del Consiglio comunale. Il primo cittadino ha assicurato anche che i camion che a Napoli raccolgono e trasportano i rifiuti «continueranno ad essere scortati». Se non si verificheranno più gravi incidenti, ha detto dal canto suo l’assessore comunale all’Igiene Paolo Gaetano Giacomelli, l’emergenza rifiuti di questi giorni a Napoli dovrebbe essere normalizzata «in massimo una settimana».
L’OMBRA DELLA CAMORRA – Nel caso dei rifiuti a Napoli e nelle proteste che stanno divampando, «vi è il tentativo di gruppi anarchico-insurrezionali o dell’area dell’antagonismo di aizzare la protesta sociale, mettendo un comune contro l’altro o comunque impedendo l’individuazione dei siti e lo stoccaggio dei rifiuti o tentando di farlo» e non si può escludere la mano della camorra. Lo ha affermato il sottosegretario al Ministero degli Interni Alfredo Mantovano, intervenuto telefonicamente nell’edizione delle ore 12.25 di Studio Aperto. «Non ci sono riscontri obiettivi in questo momento di una attività coordinata delle organizzazioni camorristiche presenti sul territorio – ha continuato Mantovano – però è evidente che non si può escludere in assoluto un’ipotesi del genere dal momento che il traffico dei rifiuti per decenni ha rappresentato uno dei filoni pi— redditizi di attività della stessa camorra».

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