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Reggio Emilia, proclamato lo stato d’agitazione dei Medici di emergenza territoriale

BOLOGNA – Entrano in stato di agitazione i Medici di emergenza territoriale (Met) di Reggio Emilia: lo annuncia lo Snami, a seguito dei “comportamenti unilaterali” adottati dalla direzione generale dell’Ausl in merito ai turni di lavoro di settembre per il personale del Dipartimento emergenza-urgenza (Deu). Nel mirino dello Snami c’è una nota inviata oggi dalla direttrice generale Cristina Marchesi.

IL SINDACATO: VIOLATI I PRINCIPI DI UN CORRETTO PRE-CONFRONTO

In questa comunicazione, “in totale violazione dei principi di un corretto pre-confronto e senza alcuna obbligatoria concertazione sindacale- afferma la presidente dello Snami provinciale, Samanta Papadia, nella comunicazione indirizzata ad Azienda, Regione Emilia-Romagna e Prefettura- la direttrice ha diramato ed impartito d’imperio e sua sponte diposizioni rispetto i turni di lavoro di settembre, incoerenti con il contratto e l’inquadramento dei professionisti, definendone anche ed altrettanto unilateralmente la retribuzione”, per compiti e funzioni contemporanei “espressamente vietati” dall’intesa sancita con la delibera regionale dell’1 agosto. Per lo Snami, queste “inopinate modalità impositivo-direttoriali dimostrano la espressa volontà di reiterare modelli e modalità di lavoro tesi a costringerere i professionisti ad assumere in via contestuale pluricompiti ritenuti dagli stessi rischiosi, quali l’assunzione di funzioni contemporanee di medico di pronto soccorso e medico di emergenza sanitaria territoriale senza aver il più delle volte la possibilità di poter passare le consegne in maniera compiuta e puntuale per l’intervento in territorio”.

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“METTEREMO IN ATTO OGNI LEGITTIMA FORMA DI PROTESTA”

Si tratta di disposizioni rivolte a “medici privi di titoli ed inquadramento per i compiti di assistenza ospedaliera, già pluriennalmente utilizzati in modalità discutibili- continua Papadia- per coprire i tanti buchi del sistema”. Questo tema “è stato oggetto di specifico confronto e accordo regionale- ricorda Papadia- che ha superato questo modello organizzativo, ritenuto dai professionisti uno dei principali motivi di fuga dai servizi di emergenza urgenza”. Per queste ragioni, dunque, lo Snami “dichiara lo stato di agitazione e, trascorsi i termini previsti dalla legge per le procedure di raffreddamento e conciliazione, metterà in atto ogni legittima forma di protesta fino ad individuare e comunicare le date e le modalità di sciopero”.

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