«Nella Rca bisogna stroncare la perversa spirale fra aumento dei costi e aumento dei premi, che fanno del nostro Paese, ma soprattutto di Napoli, il territorio ove l’assicurazione rca obbligatoria è la più cara del mondo>>. A dichiararlo è Antonio Coviello, esperto in frodi assicurative e docente di marketing assicurativo alla II Universià di Napoli, che ha partecipato all’Assemblea ANIA, tenutasi quest’oggi a Roma. “Appare troppo semplicistico –continua Coviello- scaricare tutte le inefficienze riscontrate nel sistema assicurativo sulle frodi consumate soprattutto in Campania e nel Sud. La presenza in Italia di oltre 3 milioni di veicoli non assicurati, causa il caro tariffa Rca, dimostra che la questione è seria e va affrontata con interventi mirati e con la collaborazione di tutte le istituzioni, anche quelle locali. Le Province, ad esempio, con l’eventuale ulteriore imposizione, sino al 3,5% del premio, per fare “cassa” potrebbero aggravare ulteriormente un già troppo elevato carico fiscale sull’assicurazione obbligatoria. E ciò non sarebbe tollerabile».
La Provincia di Napoli, infatti, pare intenda aumentare l’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni r.c.auto dal 12,5% al 15-16% in un momento in cui i premi sono diventati insostenibili per molte famiglie, duramente colpite dalla crisi economica. “Le imprese, d’altro canto, -spiega Coviello- dichiarano che il settore r.c.auto a Napoli non è in equilibrio e sono costrette a continui aumenti delle tariffe, che tuttavia non incrementano nella misura sperata i premi r.c.auto nell’area napoletana. La stessa Provincia è impegnata nella misurazione del fenomeno della non assicurazione dei veicoli sul territorio napoletano, stimata dalle Forze dell’Ordine al 30% e del contenuto gettito rispetto ai veicoli circolanti a Napoli”, chiosa l’esperto.
Secondo il docente, l’aumento dell’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni r.c.auto si ritiene: aumenterà il premio r.c.auto per i napoletani del 3-4%; graverà solo sui veicoli assicurati, e cioè sui cittadini onesti e nelle prime classi di merito; potrà incrementare il gettito solo se non si incrementa il fenomeno dei veicoli non assicurati; produrrà un aggravio di costi per le imprese napoletane, soprattutto quelle del settore trasporto e stimolerà comportamenti al limite della legalità da parte della domanda assicurativa.
“Concludendo -spiega Coviello- l’ipotetico intervento della Province italiane nel settore r.c.auto mi pare avvenga in un periodo di forte crisi per gli operatori assicurativi, soprattutto napoletani, e di elevata conflittualità sociale. Con la strada intrapresa a pagare saranno solo una parte dei cittadini, quelli onesti; il problema è che essi sono già stremati dalle troppe tasse.”
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