Contrariamente ai pronostici che davano per scontato un accesso del Napoli alla finale di Coppa Italia, la gara presentava diverse incognite e difficoltà; ultimamente la difesa prendeva goal con preoccupante facilità per cui il risultato dell’andata ( 2 a 1 per il Siena) non faceva presagire una serata tranquilla, sarebbe bastato un episodio, un errore arbitrale, una mischia, e potevamo subire ancora una beffa che poteva risultare devastante anche per il prosieguo del campionato.
Il Napoli, ancora una volta è stato bravissimo per qualità e generosità, ribaltando il risultato nonostante gli strascichi e le tossine che la battaglia di Udine (giocata solo tre giorni prima) aveva lasciato.
Ha saputo soffrire e guadagnare un risultato che ci porterà a Roma a giocarci una finale che sarà entusiasmante anche per la rivalità con l’avversaria da affrontare e che, comunque vada, ci assicura per il prossimo anno, l’ingresso in Europa.
Purtroppo la gioia di questa serata è stata offuscata dall’infortunio di un giocatore difficilmente sostituibile; trattasi di Christian Maggio, giocatore unico che permette alla squadra profondità come nessun’altro, perfetto nelle due fasi di gioco e fortissimo nel gioco aereo (non per niente risulta essere perno fondamentale della Nazionale Italiana). Mi auguro di sbagliare, ma temo fortemente che per Lui il campionato sia finito, fra tempi di guarigione e rientro in una forma atletica accettabile, potrà goderselo il buon Prandelli.
Giuseppe Montagna