Silvio Berlusconi non teme il voto dell’Aula della Camera di domani sulle decisioni della Giunta per le autorizzazioni che propone di restituire alla Procura di Milano, in quanto ”non competente”, gli atti dell’inchiesta sul caso Ruby che riguarda il premier. Il presidente del Consiglio e’ convinto che la maggioranza verra’ confermata dalla prova del voto. Berlusconi e’ tornato a parlare della situazione politica ieri sera, all’uscita da una cena che festeggiava il compleanno dell’onorevole del Pdl Pina Castellio: ”In caso di impossibilita’ a governare, per noi la via e’ quella di nuove elezioni. Ma essendoci la maggioranza alla Camera e al Senato, non c’e’ motivo per andare a elezioni. Questa e’ la realta”’.
Il premier precisa: ”Andare a elezioni ora esporrebbe il paese a un periodo di instabilita’ e il nuovo governo, che sarebbe comunque di centrodestra, si ritroverebbe con la stessa situazione di oggi peggiorata da cinque-sei mesi di instabilita”’. Berlusconi parla anche del ”caso Ruby”: ”Io non ho nessun timore di questi processi perche’ le accuse non sono solo infondate ma addirittura ridicole. Si tratta di invenzioni della Procura di Milano che non ha nessuna competenza ne’ territoriale ne’ funzionale e quindi siamo in una violazione del sistema di legge molto grave”. Il presidente del Consiglio ci tiene a sottolineare i buoni rapporti con il capo dello Stato Giorgio Napolitano che nei giorni scorsi aveva mostrato le sue preoccupazioni per lo stallo della situazione politica: ”Con il presidente della Repubblica ho una continuita’ di rapporti attraverso i miei ministri e il sottosegretario Letta, e alla bisogna lui mi chiama o io gli chiedo un incontro. Non ci sono difficolta’ di contatti, c’e’ cordialita’ di rapporti”. Il vertice del Pdl tenutosi ieri ha intanto deciso di rilanciare l’iniziativa legislativa del governo. In un apposito comunicato, Berlusconi confermava che il Consiglio dei ministri di venerdi’ si occupera’ della riforma dell’articolo 41 della Costituzione (quello che regola la liberta’ d’impresa), di defiscalizzazione per il Mezzogiorno, della formazione della Banca del sud e di piano casa. Il premier precisava che questi obiettivi sono condivisi da Giulio Tremonti, ministro dell’Economia. Il vertice del Pdl ha inoltre deciso anche di rilanciare i temi della riforma della giustizia. Processo breve e regolamentazione delle intercettazioni sono tra le priorita’ che vengono nuovamente indicate. Proprio sulla riforma della giustizia e’ intervenuto il guardasigilli Angelino Alfano nel corso di una conferenza stampa tenuta al Parlamento europeo a Bruxelles: ”Il tema non e’ mai stato cancellato dall’agenda politica della nostra coalizione e anche pronunciamenti recenti della Corte di Strasburgo richiamano l’Italia a una accelerazione dei processi”. Nel vertice del Pdl si e’ anche discusso di quale sia la migliore strategia da mettere in campo per quella che si continua a considerare una ”persecuzione giudiziaria” nei confronti del premier. Sarebbe stata messa in minoranza la posizione del sottosegretario Daniela Santanche’ e del coordinatore del partito Denis Verdini favorevole a una mobilitazione del Pdl contro l’azione dei giudici. A questo proposito c’e’ stato il ”giallo” di un comunicato – poi smentito dal portavoce del premier Paolo Bonaiuti – che affidava proprio a Daniela Santanche’ e al ministro Michela Brambilla il compito di organizzare manifestazioni ”contro l’attacco giudiziario al premier”. Il direttore del ”Foglio” Giuliano Ferrara, che in questi giorni sarebbe tornato a far parte dei consiglieri di Berlusconi, decideva di anticipare alle agenzie il suo editoriale nel quale definiva ”politicamente criminale” il comunicato prima diffuso e poi smentito dal Pdl. Secondo Ferrara, quella nota ”ha rischiato di dirottare nel grottesco l’iniziativa politica di un piano nazionale per la crescita”. Conclude il direttore del ”Foglio”: ”Peggio dei pm c’e’ solo un modo risibile di combatterli, destituendo il presidente del Consiglio del suo potere e dovere istituzionale di governare l’Italia”. E’ confermata invece la manifestazione del prossimo 13 febbraio a Milano ”in difesa della dignita’ delle donne e dell’azione dei magistrati” promossa da un appello sottoscritto dai giornalisti Barbara Spinelli, Michele Santoro e Marco Travaglio. Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, annuncia la sua adesione: ”E’ un’iniziativa molto importante e ho chiesto alla nostra gente di partecipare nel rispetto dell’autonomia di quel movimento. E siccome accettano anche i maschi, ci saro’ anch’io”.