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“Caravaggio tra arte e scienza” alla Fondazione Vico

News"Caravaggio tra arte e scienza" alla Fondazione Vico

Venerdì 20 dicembre, ore 19, al Museo “Paestum nei percorsi del Grand Tour”, Capaccio, la Fondazione di Alta Cultura Giambattista Vico, con la Proloco Silarus Porta del Cilento di Paestum, presenta il libro “Caravaggio tra arte e scienza” di Vincenzo Pacelli e Gianluca Forgione, edizioni Paparo.
Introduce Daniela Di Bartolomeo, direttore del Museo, poi i saluti del sindaco di Capaccio – Paestum, Italo Voza, del presidente del Patto Magna Graecia, Francesco Palumbo e del presidente della Fondazione Giambattista Vico, Vincenzo Pepe. Intervengono: Vincenzo Pacelli, Gianluca Forgione, Vincenzo Esposito e Vincenzo Patella; Francesco Tanasi, Mario Palmieri, Mario Nigro, Gaetano Ricco ed Aldo Carrozza. L’evento è stato voluto fortemente dal medico allergologo e presidente della Proloco Silarus Porta del Cilento di Paestum, Vincenzo Patella, alla luce del rilevante successo che il volume, dedicato alle opere di Michelangelo Merisi da Caravaggio, ha avuto già dalla presentazione al Pio Monte della Misericordia di Napoli e poi a Roma ai Musei Capitolini. Pregevole prodotto di un’originale lettura comparata della produzione artistica del Caravaggio, l’opera, in maniera  multidisciplinare, combina il tradizionale approccio storico-artistico e storico-documentario con le risultanze di indagini scientifiche ad ampio raggio e si avvale del contributo di illustri specialisti nei campi della diagnostica, della medicina, del restauro, della musicologia. Molteplici i punti di vista nella sequenza dei 32 interventi raccolti che, nel loro articolato intreccio, concorrono a fare chiarezza nella vicenda umana e artistica, affrontando i vari aspetti relativi ai campi dell’anatomia, fisiologia, fenomenologia della morte nella sua opera. L’obiettivo è quello di dare adeguate risposte a precise domande: si può parlare realmente di malattia negli autoritratti del pittore? Di cosa egli si ammalò? Quali patologie di possono dedurre dall’incarnato e dalla posa dell’Amorino Pitti? E dalla donna col gozzo della Crocifissione di Cleveland? Perché si parla di sgozzamento del Battista e non di decollazione, nella tela di Malta? E non di suonatore, ma di cantore al liuto nelle opere musicali del pittore? Su quali elementi si può, oggi, smentire il ritrovamento delle ossa del Merisi a Porto Ercole ‒ con i criteri arbitrari con cui ne era stato selezionato il DNA – ed il suo falso atto di morte? A questi ed altri quesiti, noti specialisti intendono dare risposta. Le conclusioni sono affidate al presidente Vincenzo Pepe.

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