“L’iniziativa del Presidente della Provincia di Napoli di ‘indagare’ le distorsioni fiscali del sistema assicurativo locale al fine di cercare le possibili soluzioni si inquadrano anche nella giusta ottica di attuare un corretto federalismo che spesso sottrae impropriamente cospicue risorse ai nostri enti territoriali”.
Così ha dichiarato Antonio Coviello del Consiglio Nazionale delle Ricerche-IRAT di Napoli, che ha partecipato stamane al tavolo tecnico-istituzionale convocato nella sala Giunta della Provincia di Napoli, ove hanno partecipato i rappresentanti di Agenzie delle Entrate, Regione Campania, ISVAP, ANIA e ACI che, su invito dell’Assessore al Bilancio, Armando Cascio, delegato dal Presidente Cesaro, si sono per la prima volta confrontati sulla fiscalità delle polizze rc auto in ambito locale.
“Come è noto -precisa Coviello- il sistema tributario italiano attribuisce alle Province il gettito dell’imposta di assicurazione sui premi rc auto -pari al 12,5% del premio imponibile pagato all’assicuratore- che produce un gettito annuo complessivo di oltre 2 miliardi di euro. Appare quindi legittima la richiesta dell’ente provinciale di conoscere le modalità operative di applicazione di detta imposta, che crea problemi complessi a Napoli -mercato tra i più importanti d’Italia- con effetti sul calcolo della sinistralità (dato tra il rapporto tra sinistri/premi) e pertanto nella costruzione delle tariffe.”
“Il prezzo medio stimato – continua l’esperto Coviello- praticato per un assicurato napoletano, secondo i dati delle compagnie assicurative, è di 360 euro, contro i 440 euro di Milano e 425 euro di Roma. Il che è evidentemente irrealistico, tenuto conto che notoriamente l’assicurato napoletano/campano è il più salassato d’Italia. Di qui il problema della presunta perdita erariale invocata e, soprattutto, dell’evasione sempre più diffusa (si stima che 1/3 degli automobilisti-centauri circoli sprovvisto di assicurazione obbligatoria), che alimenta una pericolosa emergenza economico-sociale.”