Mentre Gran Bretagna e gli alleati della Nato stanno progettando di inviare aerei da guerra in Libia e armi ai ribelli per abbattere il regime del colonnello Muammar Gheddafi, arriva la frenata Usa. Il presidente americano, Barack Obama, torna a condannare le violenze e la repressione ma appare più cauto su un intervento militare. Proseguono frenetici i contatti con gli altri leader occidentali.
Le forze fedeli a Muammar Gheddafi, intanto, hanno attaccato la città di Misurata, a Est di Tripoli, controllata dall’opposizione e hanno ucciso almeno due persone e ferito gravemente una terza.
“E’ decisamente prematuro” – dice l’ambasciatrice Usa all’Onu, Susan Rice – “parlare di coinvolgimento militare della Nato e di altre organizzazioni internazionali per la Libia”.
Mentre Frattini, riguardo una possibile ‘sosta’ di Gheddafi in Italia, ha dichiarato: “Non esiste alcuna possibilità che l’Italia possa concedere una sorta di asilo a Muammar Gheddafi. E’ un’idea che non prendiamo neanche in considerazione”.
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