La grande crisi creativa che sembra affliggere ormai da tempo il mondo del cinema ha infettato anche la fabbrica di idee per eccellenza, la Pixar, che per cercare di mostrare sempre e comunque il meglio di sé, si rifugia nelle antiche glorie, nelle storie e nei personaggi che hanno contribuito in maniera determinante a farne uno dei punti di riferimento della cinematografia mondiale: Monsters & Co. Preparatevi quindi a tornare a Mostropoli e a fare un grande passo indietro nel tempo! E’ tempo per i nostri protagonisti di andare all’Università e di scegliere cosa fare da grandi.
La grande crisi creativa che sembra affliggere ormai da tempo il mondo del cinema ha infettato anche la fabbrica di idee per eccellenza, la Pixar, che per cercare di mostrare sempre e comunque il meglio di sé, si rifugia nelle antiche glorie, nelle storie e nei personaggi che hanno contribuito in maniera determinante a farne uno dei punti di riferimento della cinematografia mondiale: Monsters & Co. Preparatevi quindi a tornare a Mostropoli e a fare un grande passo indietro nel tempo! E’ tempo per i nostri protagonisti di andare all’Università e di scegliere cosa fare da grandi.
Protagonista indiscusso di questa avventura di formazione è Mike Wazowski, matricola indiscutibilmente minata da una incapacità innata di fare paura, alle prese con il proprio sogno: diventare uno spaventatore. Mike è propositivo, ottimista e sempre iperattivo, deciso a studiare sodo e ad aiutare il suo timido compagno di stanza, Randal Boggs. Sulla sua strada però incontra James P. “Sully” Sullivan, un mostro grosso e peloso, spaventatore con doti innate e una grande tradizione di famiglia. Lo spirito competitivo di Mike e Sully li metterà nei guai, tanto da costringerli ad una vera e propria impresa impossibile per salvare il loro destino alla Monsters University.
Comunque funziona e non poco il film di Dan Scanlon, anche perché ha un’idea di cinema molto ben chiara e precisa. Monsters University sceglie la via della commedia, e per i suoi 90 minuti è veloce, schietto, conciso. La Pixar firma così il suo “college movie”, a tratti esilarante e persino irresistibile, con tutti i suoi rimandi alla cultura del mondo delle università americane che noi europei abbiamo visto in decine di film e serie tv.
Sarà anche semplice, sarà anche meno profondo e commovente della maggioranza dei prodotti Pixar. Ma dopo una triade quasi irraggiungibile come Wall-E, Up e Toy Story 3, Monsters University sembra la direzione giusta per recuperare il vero spirito dello studio, in attesa di nuovi capolavori.
Margherita Diurno
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