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Mandara, la Cassazione boccia il ricorso

I pm avevano impugnato la scarcerazione dell’imprenditore caseario accusato dal pentito Augusto La Torre (che lui denunciò per estorsione).
La I sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato, dichiarandolo inammissibile, il ricorso della Procura di Napoli contro la revoca della custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del “re della mozzarella”, Giuseppe Mandara, disposta dal Tribunale del riesame il 3 giugno 2014. Mandara era stato arrestato dal gip il 17 maggio ma l’ordinanza era stata annullata dal Riesame per mancanza di gravi indizi. I giudici, infatti, avevano sostanzialmente dichiarato inattendibile il pentito Augusto La Torre, che aveva accusato Mandara di aver riciclato i soldi del gruppo criminale di Mondragone (Caserta) per l’apertura del suo caseificio. Lo stesso Mandara – è scritto negli atti giudiziari – è stato colui che ai pm antimafia, con cui La Torre aveva iniziato a collaborare, ha dichiarato di essere rimasto vittima di un tentativo di estorsione proprio da parte del collaboratore di giustizia che gli aveva inviato un bigliettino con una richiesta estorsiva.


L’ inchiesta a carico di Mandara è la prosecuzione di un precedente filone investigativo del 2012 che aveva portato all’arresto in carcere dell’imprenditore casertano sempre per le stesse accuse; arresto poi revocato dal Tribunale del riesame sempre per carenza di gravi indizi. E, anche in quell’occasione, la Suprema Corte aveva dichiarato inammissibile il successivo ricorso della Procura che chiedeva il ripristino della custodia cautelare in carcere. Soddisfazione per la decisione della Cassazione è stata espressa dai legali di Mandara, gli avvocati Raffaele Pellegrino e Vittorio Guadalupi.

Annamaria Lo Conte

 

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