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L’errore che ti condanna

Una occasione importantissima letteralmente gettata alle ortiche. La Juventus perde clamorosamente in casa contro l’Inter ed il Napoli è chiamato ad accorciare le distanze a -3 contro un Torino assolutamente battibile tra le mura amiche, ma la missione fallisce miseramente.

Una occasione importantissima letteralmente gettata alle ortiche. La Juventus perde clamorosamente in casa contro l’Inter ed il Napoli è chiamato ad accorciare le distanze a -3 contro un Torino assolutamente battibile tra le mura amiche, ma la missione fallisce miseramente. Gli azzurri partono alla grande ed al 6’ sbloccano subito il risultato. Campagnaro lancia lungo da fallo laterale in area per Hamsik. Lo slovacco va a sbattere su una ribattuta corta di Gillet, ma c’è il Matador a respingere per regalare il vantaggio ai suoi. Dopodiché inizia la “amministrazione” della gara. Gli azzurri non tentano mai il vero e proprio affondo per raddoppiare, tranne in un’occasione in contropiede sciupata dallo slovacco. Sono troppo consapevoli della superiorità tattica ed organizzativa e credono di poter gestire senza sprecarsi fino alla fine: errore di valutazione e di presunzione. Durante il resto della gara non si assiste a belle azioni né a qualcosa di entusiasmante. Per svegliare tutti c’è bisogno solo di un colpo di testa di Bianchi al 19’ intercettato da De Sanctis.
Per arrivare al meglio (per il Torino) o al peggio (per il Napoli) bisogna attendere il 46’ della ripresa. Aronica, subentrato ad uno stanco Dossena, effettua un distratto e troppo sufficiente retropassaggio a De Sanctis senza accorgersi che Sansone è lì in agguato e non attende altro che l’errore dell’ultimo minuto. Detto fatto: il giocatore granata si avventa sul pallone, salta il portiere napoletano e di sinistro mette a segno il goal della vita. Il Toro ringrazia Aronica, il San Paolo lo fischia.
Un pareggio che sa di rimpianti. Il Napoli ha bisogno di uomini di esperienza se vuole puntare in alto. Bisogna saper vincere anche risparmiando energie, ma per farlo bisogna avere i giocatori adatti.

Gennaro Mettivier

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