IL 3 DICEMBRE A NAPOLI LA PRIMA PROVA PARALIMPICA DI SCHERMA IN CARROZZINA
29 Novembre 2011
Un grande Napoli ripreso dalla Juventus
30 Novembre 2011

Il bianco e nero di un autentico “Azzurro Napoli”

La narrazione iconografica di Davide Morgera presentata giovedì scorso presso la libreria Feltrinelli di Via Toledo si distingue nettamente dai tanti libri sul tema prodotti finora. Il docente, giornalista, traduttore e storico del calcio Napoli già autore di altri testi sull'argomento, scardina la memoria commemorativa ed edulcorata che registra l'origine del calcio partenopeo ante e post "Diegum".

La narrazione iconografica di Davide Morgera presentata giovedì scorso presso la libreria Feltrinelli di Via Toledo si distingue nettamente dai tanti libri sul tema prodotti finora. Il docente, giornalista, traduttore e storico del calcio Napoli già autore di altri testi sull’argomento, scardina la memoria commemorativa ed edulcorata che registra l’origine del calcio partenopeo ante e post “Diegum”.

Delle centosessanta immagini che compongono il volume solo due ritraggono Maradona, il racconto si articola lungo un arco temporale che va dalla nascita della Società (datata 1926) agli anni Novanta. Per la copertina lo scrittore sceglie gli anni cinquanta con Jeppson e Vinicius (detto Vinicio). Nelle brevi didascalie presenti si sottolinea la presenza di una bottiglia d’acqua di vetro (oggi per dissetarsi ci sono gli sponsor), oppure il clima di pace, serenità, festa che si respirava sulle gradinate del Collana. Sfogliando il volume, dagli esordi di questa storia d’amore per immagini che si conclude con i traguardi dell’epoca Ferlaino, si ha la sensazione che se le foto proposte avessero immortalato il presente a colori (per tecnologia e attuali fasti), molto del gioco “Ro’ Pallon'” sarebbe andato patinato quindi perso. Ed è questo che nostalgicamente e ironicamente lamentano i due grandi “jucatori” intervenuti alla conferenza stampa Rosario Rivellino e Jarbas Canè. In questi anni il mondo è cambiato drasticamente, si è globalizzato e anche il calcio ormai assomiglia poco o niente ad un gioco, ad una passione o ad un bel mestiere. Il libro ben lungi dall’essere celebrativo è adatto a tutti. Dai “patuti” del Napoli agli amanti del calcio in generale. Non è nostalgico e nemmeno dietrologico, affida alla sobrietà epigrafica lo spunto per più di una riflessione. Affinché il calcio non sia più quello sport dove l’ultimo ad entrare in campo è il pallone, come lapidario ha chiosato Canè.

 

Michela Salomone

Comments are closed.