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Django Unchained

Ambientato nel sud degli Stati Uniti due anni prima dello scoppio della Guerra Civile, Django Unchained racconta la storia e le imprese di Django, uno schiavo dal passato brutale. Il cacciatore di taglie di origine tedesca, il dottor Schultz, su un carretto da dentista è alla ricerca dei fratelli Brittle (vivi o morti) per consegnarli alle autorità e avere la sua ricompensa. Per trovarli libera dalle catene Django, promettendogli la libertà a missione conclusa. I due iniziano un viaggio per l'America delle piantagioni e degli orrori razzisti, alla ricerca non solo dei criminali più ricercati del Sud ma anche della moglie di Django venduta come schiava.  Un cammino praticamente privo di intoppi fino all'incontro con il fanatico Calvin Candie.

Ambientato nel sud degli Stati Uniti due anni prima dello scoppio della Guerra Civile, Django Unchained racconta la storia e le imprese di Django, uno schiavo dal passato brutale. Il cacciatore di taglie di origine tedesca, il dottor Schultz, su un carretto da dentista è alla ricerca dei fratelli Brittle (vivi o morti) per consegnarli alle autorità e avere la sua ricompensa. Per trovarli libera dalle catene Django, promettendogli la libertà a missione conclusa. I due iniziano un viaggio per l’America delle piantagioni e degli orrori razzisti, alla ricerca non solo dei criminali più ricercati del Sud ma anche della moglie di Django venduta come schiava.  Un cammino praticamente privo di intoppi fino all’incontro con il fanatico Calvin Candie. Non mancano la violenza e la strategia della vendetta che contraddistinguono i film di Tarantino che questa volta si sofferma sul western, riprendendo un violento film italiano di Corbucci. Partendo da questo film degli anni ’60, da cui riprende solo piccoli dettagli, Tarantino racconta vicende sulla questione dello schiavismo, riscrive la storia, dando voce agli oppressi. In questo western troviamo sia un passionale ricordo dei diversi pezzi di storia, sia un coraggioso contributo nuovo che porta il genere, una volta passato nelle mani del regista, a rigenerarsi. Traspare umorismo sottile, con primi piani rivelatori, scene dense di un compiaciuto accanimento. Fa sognare lo spettatore mosso sin dai primissimi istanti da un forte sentimento di rivalsa, Tarantino riesce ancora una volta nell’impresa di padroneggiare a pieno un’epoca sviscerandone i dettagli, fecendo suoi ambienti, personaggi e atmosfere. Le tre ore di pellicola scorrono via piacevolmente, grazie al cast di attori, come sempre di alto livello, dialoghi brillanti e intervalli sanguinolenti. Django è a tutti gli effetti un capolavoro della cinematografia contemporanea, che perfettamente si inserisce nel già impeccabile curriculum del regista americano.

Margherita Diurno

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