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Campania, Laboccetta (Gori): M5S farnetica, nessun ricatto ai lavoratori

«La Gori non ricatta nessuno e non usa i lavoratori come arma di pressione. La consigliera regionale grillina Maria Muscarà ha perso l'ennesima occasione per tacere; e con lei tutti quelli che vogliono mettere in difficoltà la nostra azienda».
A dirlo è il presidente Gori, Amedeo Laboccetta.
«Sono mesi che il Movimento CinqueStelle attacca strumentalmente la Gori – ha aggiunto – utilizzando i pretesti più disparati. Stavolta, la bugia riguarda l'inesistente tavolo con la Regione Campania per il piano di rientro dei debiti. Rispetto al quale nessuna forma di ritorsione occupazionale è stata non solo prospettata, ma nemmeno lontanamente ipotizzata perché non è nel nostro Dna. Anzi, è il caso di spiegare che il debito reclamato dalla Regione Campania mette in difficoltà l'azienda non perché, come sostiene il M5S soffre di carenze gestionali, ma perché la Gori non ne ha mai incassato il corrispettivo tariffario. È un debito maturato a fronte di zero entrate. Peraltro, non siamo i soli in Campania a esserne gravati: anche altri Gestori si trovano nella nostra stessa situazione, ma chissà perché è sempre e solo la Gori a finire nel mirino di improvvisati detrattori. Differentemente da altri Gestori, invece, la Gori è stata l’unica ad essere chiamata di recente dal Ministero dello Sviluppo Economico a testimoniare pubblicamente la propria efficienza nella programmazione e nell’attuazione degli investimenti, con un esempio di eccellenza come il collettamento del Comune di Ercolano. A dimostrazione che il servizio offerto dalla società è molto più che “decente”».

«La Gori non ricatta nessuno e non usa i lavoratori come arma di pressione. La consigliera regionale grillina Maria Muscarà ha perso l’ennesima occasione per tacere; e con lei tutti quelli che vogliono mettere in difficoltà la nostra azienda».
A dirlo è il presidente Gori, Amedeo Laboccetta.
«Sono mesi che il Movimento CinqueStelle attacca strumentalmente la Gori – ha aggiunto – utilizzando i pretesti più disparati. Stavolta, la bugia riguarda l’inesistente tavolo con la Regione Campania per il piano di rientro dei debiti. Rispetto al quale nessuna forma di ritorsione occupazionale è stata non solo prospettata, ma nemmeno lontanamente ipotizzata perché non è nel nostro Dna. Anzi, è il caso di spiegare che il debito reclamato dalla Regione Campania mette in difficoltà l’azienda non perché, come sostiene il M5S soffre di carenze gestionali, ma perché la Gori non ne ha mai incassato il corrispettivo tariffario. È un debito maturato a fronte di zero entrate. Peraltro, non siamo i soli in Campania a esserne gravati: anche altri Gestori si trovano nella nostra stessa situazione, ma chissà perché è sempre e solo la Gori a finire nel mirino di improvvisati detrattori. Differentemente da altri Gestori, invece, la Gori è stata l’unica ad essere chiamata di recente dal Ministero dello Sviluppo Economico a testimoniare pubblicamente la propria efficienza nella programmazione e nell’attuazione degli investimenti, con un esempio di eccellenza come il collettamento del Comune di Ercolano. A dimostrazione che il servizio offerto dalla società è molto più che “decente”».

«La consigliera Muscarà si preoccupi piuttosto dei ricatti, quelli sì accertati, che riguardano il suo sindaco e il suo consigliere comunale a Quarto e che arrivano su su fino al sedicente Direttorio – ha continuato Laboccetta -. I grillini non hanno il monopolio della morale, ma si stanno costruendo il monopolio delle falsità e delle calunnie».
«Non è questo il momento delle polemiche e delle tensioni. Abbiamo avuto un incontro in Regione Campania col vicepresidente Fulvio Bonavitacola e il commissario Ato3 Vincenzo Belgiorno, e un altro seguirà a breve sempre per discutere nel merito delle cose. L’azienda – ha concluso Laboccetta – tutelerà sempre e comunque i dipendenti in totale sintonia con i sindacati, coi quali ci rivedremo nuovamente venerdì prossimo; e questo a prescindere dalle sconsiderate e isteriche uscite grilline».

Edoardo Tranchese

 

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