La richiesta di interventi estetici è direttamente proporzionale all’aumento della crisi. A parlare sono i dati: dal 2009 si è registrato un considerevole incremento delle richieste di interventi di chirurgia plastica in proporzione al calo occupazionale. La questione, in Italia, ha interessato soprattutto la Campania.
“Nella nostra regione registriamo un significativo incremento nelle richieste e negli interventi di micro-chirurgia” – conferma Sergio Brongo, chirurgo plastico e docente alla Seconda università di Napoli, che ha commissionato una ricerca all’Osservatorio Nathan il Saggio – “Si passa dalle pratiche poco invasive come il botox e l’acido ialuronico, fino ad arrivare al minilifting e alle blefaroplastiche. Molto richiesto è, inoltre, il trattamento del collo per eliminare gli inestetismi del dopo mento. Interventi che permettono di migliorare l’aspetto del viso senza stravolgerlo e, soprattutto, non richiedono convalescenze molto lunghe. E sono anche molto economici”.
In effetti, già con la crisi del 1929 si registrò un boom delle vendite di rossetti e cosmetici vari. A differenza di 80 anni fa, oggi la cura della bellezza risiede nel bisturi.
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