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Bruxelles lancia standard per eco-informazioni

Organizzare un salvataggio di emergenza transfrontaliero, prevenire grossi danni ambientali o paragonare i consumi di energia degli edifici in diversi paesi sara’ presto piu’ facile grazie al miglioramento dello scambio di informazioni nell’Ue. Creare infatti uno standard comune per rendere l’informazione ambientale di facile e rapido accesso e’ l’obiettivo del sistema Inspire (Infrastruttura per l’informazione territoriale in Europa), sul quale la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica ad hoc. Secondo Bruxelles, standard comuni contribuiranno ad esempio a prevenire gravi incidenti come quello verificatosi nel sud della Francia dove l’intervento dei vigili del fuoco e’ stato ritardato dalla mancanza di accesso a dati aggiornati e completi. Inspire svolgera’ inoltre un ruolo importante nel valutare come i paesi raggiungono gli obiettivi Ue nella riduzione del consumo di energia: oggi il margine di errore puo’ arrivare fino al 20%. Centinaia di esperti in Europa hanno quindi lavorato insieme diversi anni per stabilire definizioni comuni in importanti settori come l’energia, il cambiamento climatico, la biodiversita’, l’ambiente marino e la salute umana, che il pubblico ora puo’ direttamente testare e valutare. ”Gli standard Inspire – ha affermato il commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik – ci aiuteranno a migliorare l’ambiente. Maggiore e’ la nostra comprensione comune degli argomenti di cui si parla in Europa, migliore sara’ il nostro lavoro comune a beneficio dell’ambiente. Spero che molti cittadini comunichino la propria opinione”. ”Grazie a materiali e competenze – ha aggiunto Maire Geoghegan-Quinn, commissario europeo per la Ricerca – messi a disposizione da parte di oltre 650 organizzazioni pubbliche e private, Inspire costituisce una base di conoscenze dal potenziale altissimo. Gli standard comuni per i dati ambientali sono cruciali non solo per la politica, ma anche per sostenere la ricerca scientifica e per introdurre tecnologie comuni e sostenibili”.

Adriano Esposito

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