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Allacciate le cinture

"Allacciate le cinture" specialmente quando gli opposti si attraggono e si scontrano. Come Elena (Kasia Smutniak) e Antonio (Francesco Arca) protagonista dell'ultimo film di Ferzan Ozpetek, Allacciate le cinture, appunto. Lecce, metà anni '90, due ragazzi sono l'opposto: lui spaccone, rozzo, lei dolce, decisa  e attenta. La passione chimica scatta fra i due e la storia s'innesca nell'arco di 13 anni che il regista mescola e ricuce temporalmente. L'Amore, il Tempo, l'Amicizia, il racconto della malattia. Il regista turco riprende temi a lui  molto cari tra ironia e dolore. È un film romantico e facilmente emotivo, si potrebbe dire.

“Allacciate le cinture” specialmente quando gli opposti si attraggono e si scontrano. Come Elena (Kasia Smutniak) e Antonio (Francesco Arca) protagonista dell’ultimo film di Ferzan Ozpetek, Allacciate le cinture, appunto. Lecce, metà anni ’90, due ragazzi sono l’opposto: lui spaccone, rozzo, lei dolce, decisa  e attenta. La passione chimica scatta fra i due e la storia s’innesca nell’arco di 13 anni che il regista mescola e ricuce temporalmente. L’Amore, il Tempo, l’Amicizia, il racconto della malattia. Il regista turco riprende temi a lui  molto cari tra ironia e dolore. È un film romantico e facilmente emotivo, si potrebbe dire. È un film “semplicemente” sulla vita. Sulla vita in quanto puzzle di attimi che si susseguono, di occasioni perse ed altre prese al volo, di sfide in cui tutto ciò che si può fare è allacciare bene la cintura ed affrontarle tutte perché prima o poi capitano a chiunque, a volte più leggere, a volte più pesanti e significative. Il tempo utilizzato come strumento per affrontare la vita appieno, accoglierla attimo dopo attimo e godere, soffrire o lasciarsi affascinare da ogni momento e situazione perché unica e mai più tornerà ad esistere dopo quel momento. E soprattutto con la consapevolezza che la sfida successiva sarà sempre più profonda ed impegnativa di quella precedente.

Margherita Diurno

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