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Abolizione Imu, il no di Berlusconi: «Via la tassa o non ci stiamo»

Nel governo Letta infuria già la prima discussione di peso, che riguarda il destino dell’Imu: il premier ha per ora prorogato il pagamento della rata di giugno, senza quindi cancellare la tassa come invece espressamente richiesto dal PdL. «Se non c'è la cancellazione dell'Imu non ci stiamo. Non sosterremmo un governo che non attua queste misure né lo sosterremmo dall'esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo» dice il leader del partito, Silvio Berlusconi, che tuttavia si dimostra fiducioso sull’abrogazione. A sostenerlo alcuni dei suoi fedelissimi, come Renato Brunetta, Angelino Alfano e Anna Maria Bernini, tutti d’accordo sulla necessita di eliminare la tassa sulla prima casa.

Nel governo Letta infuria già la prima discussione di peso, che riguarda il destino dell’Imu: il premier ha per ora prorogato il pagamento della rata di giugno, senza quindi cancellare la tassa come invece espressamente richiesto dal PdL. «Se non c’è la cancellazione dell’Imu non ci stiamo. Non sosterremmo un governo che non attua queste misure né lo sosterremmo dall’esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori e vogliamo mantenerlo» dice il leader del partito, Silvio Berlusconi, che tuttavia si dimostra fiducioso sull’abrogazione. A sostenerlo alcuni dei suoi fedelissimi, come Renato Brunetta, Angelino Alfano e Anna Maria Bernini, tutti d’accordo sulla necessita di eliminare la tassa sulla prima casa. Tuttavia, sono in molti a dissentire, come l’Unione Europea, scettica al riguardo, la quale ricorda che, a prescindere da qualsiasi provvedimento il governo voglia prendere, l’Italia deve rispettare gli impegni di bilancio senza indebitarsi ulteriormente. In aggiunta, parla Stefano Fassina, responsabile economico del PD: «Questo non è il governo del PdL, bisogna raggiungere un compromesso. L’Imu vale 4 miliardi l’anno, possiamo usarli per cancellare l’aumento dell’Iva. A noi serve denaro per attuare le riforme necessarie e risolvere le questioni lasciate irrisolte dal governo Monti, come quella degli esodati, e non possiamo tagliare ulteriormente sui servizi pubblici essenziali come l’istruzione e la sanità. Dobbiamo concordare con la Commissione europea una revisione degli obiettivi di finanza pubblica, e non possiamo ignorare i mercati finanziari. La campagna elettorale va chiusa, altrimenti è ancora più complicato andare avanti». A fargli eco il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: «A noi non va bene abolire tout court l’Imu, perché così le risorse verrebbero sottratte a politiche più necessarie. Bisogna scegliere e difendere le persone che hanno una sola casa, e non chi ha venti ville o trentasette appartamenti».

Giuseppe Grasso

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