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A scuola di calcio dagli emirati arabi

Il Globe Soccer Awards di Dubai, tenutosi il 27 e 28 dicembre scorsi, ha visto una settima edizione all’insegna delle aspettative sul futuro dello sport più amato del mondo. La nomina del nuovo Presidente della Fifa, prevista per il prossimo 26 febbraio, tra pronostici e volontà di voltar pagina a un anno critico per la scena calcistica, ha fortemente influenzato la due giorni, nella sontuosa cornice del Madinat Jumeirah Resort.
E mentre con tutta probabilità il nuovo Presidente porterà in dote un passato trascorso sul campo con relative esperienze e ampiezza di vedute, il panorama calcistico del 2016 ha un grandangolo tutto per gli Stati Uniti. La patria del baseball si ritrova a far sempre più i conti con lo sport più popolare al mondo: ne sono segni chiarissimi la terza vittoria consecutiva nel campionato mondiale femminile della Nazionale a stelle e strisce e l’afflusso negli States di talenti europei. Lo stesso Obama ha riconosciuto il ruolo sempre più centrale del calcio nella vita quotidiana degli americani, un risultato impensabile solo fino a qualche anno fa.

Ricco il parterre degli ospiti tra nuove e vecchie glorie (sono stati premiati, tra gli altri, big come Messi, Buffon e Pirlo) e sicure promesse del manto verde. Tra foto ricordo e palleggi, c’è stato spazio anche per gustare i prodotti più caratteristici dell’enogastronomia made in Campania nell’apposito spazio «Food for champions – Italy». Regina incontrastata è stata la mozzarella fresca prodotta dall’«Italian Dairy Products» con il «buffalo mozzarella making mix» della «Ilc La Mediterranea», proprietaria dello storico marchio «Mandara». Si tratta di latte di bufala concentrato frozen che consente la lavorazione di latticini direttamente nei luoghi di consumo evitando così i problemi di conservazione legati alle grandi distanze e alla lunghezza dei viaggi. La partecipazione dell’azienda, che ha sede negli Emirati Arabi Uniti, ha permesso – per una sera – di unire il gusto italiano con il lusso mediorientale per un binomio da mille e una notte.
Annamaria Lo Conte

 

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