ANCONA – Nelle Marche un lavoratore della scuola su cinque è precario: la fetta dei contratti a tempo determinato, sia per i docenti che per il personale Ata, rappresenta infatti un 20% del totale. Oltre 6.500 lavoratori (2.354 ad Ancona, 1.550 a Pesaro Urbino, 1.255 a Macerata, 748 ad Ascoli e 649 a Fermo) ai quali, secondo le organizzazioni sindacali, va riconosciuto un contratto di lavoro stabile in nome di tutto l’impegno profuso durante la pandemia e in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico. È per questo che Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola Rua e Snals-Confsal oggi in piazza ad Ancona hanno dato vita ad un flash mob di protesta per chiedere le modifiche del decreto Sostegni bis.
“Il decreto- spiegano in una nota congiunta Lilli Gargamelli (Flc-Cgil), Anna Bartolini (Cisl-Scuola), Antonio Spaziano (Uil-Scuola Rua) e Paola Martano (Snals-Confsal)- il cui iter di conversione è già stato avviato alla Camera va integrato per arrivare a una scuola non più precaria ma sicura e rispettosa dei diritti di tutti”. Tra le richieste delle organizzazioni sindacali la stabilizzazione di tutti i precari, il rafforzamento degli organici, a partire dalla conferma dell’organico Covid e la riduzione del numero massimo di alunni in classe. “Il Patto per la Scuola- concludono- riconosce l’impegno profuso da tutto il personale durante la pandemia. Ora questo riconoscimento va concretizzato e tradotto in misure e interventi che assicurino stabilità e continuità al lavoro. Bisogna cambiare profondamente le misure sul reclutamento con l’assunzione dei precari chiamati dalla prima e seconda fascia delle graduatorie delle supplenze, superare i blocchi sulla mobilità del personale, ripristinare l’assegnazione provvisoria annuale, rafforzare gli organici del personale docente, educativo ed Ata e ridurre il numero di alunni per classe”.
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