“Il Centro Unico Prenotazioni campano permetterà ai cittadini di recarsi presso le farmacie della regione, circa 1.400 sul territorio, e prenotare servizi di assistenza domiciliari e visite presso i centri convenzionati al S.S.N. È uno strumento che renderà più semplice per i cittadini accedere ai servizi socio-sanitari. E’ la prima volta che accade in Italia grazie alla collaborazione con Federfarma. L’obiettivo non è certo quello di sostituirsi al servizio pubblico, ma di essere parte integrante di un sistema complesso di assistenza sanitaria territoriale e residenziale. Con il Cup, infatti, per i cittadini sarà agevolato l’accesso alle prestazioni, diminuiranno le liste di attesa presso i nosocomi e saranno limitati gli accessi impropri presso i pronto soccorso territoriali”. Lo ha detto Salvatore Isaia, presidente dell’Osservatorio regionale sulla Terza Età di Anaste Campania (Associazione Nazionale Strutture per la Terza Età), aprendo la conferenza stampa di presentazione del Centro Unico Prenotazioni campano, che si è tenuta presso la sede di Confcommercio Napoli.
“Il Cup permetterà di abbattere le attese e prenotare la visite a qualsiasi ora del giorno, è il classico esempio di come il privato riesce a fare quello che spetterebbe al pubblico. Ed è anche la conferma che l’offerta sanitaria in Campania è maggiore per quantità e qualità rispetto a quanto percepito dai cittadini – ha evidenziato Michele Di Iorio, numero uno di Federfarma Campania -. Ancora una volta nelle farmacie maturano le idee dell’organizzazione sanitaria, ma adesso è importante che la politica le interpreti e le applichi, noi abbiamo dato un segnale forte. Oggi la Regione Campania è rappresentata da 16 repubbliche sanitarie, è bene che sia il centro a battere il ritmo per remare tutti nella stessa direzione”.
“Il Cup campano si presenta come una grande opera di sburocratizzazione e di semplificazione degli adempimenti per accedere alle prestazioni sanitarie – ha sottolineato Pietro Russo, presidente Confcommercio Napoli -, finalizzata a produrre un significativo abbattimento dei tempi di attesa. Questa iniziativa integra il servizio pubblico, colmandone lacune e inefficienze, nello spirito del principio di sussidiarietà in base al quale i servizi, per essere più efficaci, devono essere erogati dalle realtà più vicine al cittadino, in questo caso le farmacie. Non si tratta di riproporre la stantia disputa tra il privato ed il pubblico, bensì di individuare gli strumenti più idonei per offrire il migliore servizio ai cittadini”.
Luigi Sparano, segretario provinciale Fimmg Napoli, ha evidenziato come “ogni percorso di cura deve entrare in un modello di assistenza appropriato. Vogliamo che la medicina generale rivendichi il ruolo delle cure pubbliche e crediamo che il Centro di prenotazione sia propedeutico ad un sistema sanitario pubblico corretto e appropriato”.
“L’amministrazione comunale di Napoli – ha spiegato Antonio Luongo, consigliere comunale di Napoli – accoglie favorevolmente iniziative come quella del Cup campano. Al Consiglio arrivano spesso segnalazioni dai territori, da parte di persone anziane che chiedono una redistribuzione o una rivisitazione delle zone dei bacini di utenza delle ASL. Il Cup può rappresentare una risposta diversa a queste esigenze e un servizio importante in più per gli utenti”.
“Un servizio sanitario equo e solidale era stato promesso quasi quarant’anni fa ai cittadini italiani – ha rimarcato Pina Tomasielli, vicepresidente dell’Osservatorio Ricerche Epidemiologiche del Comegen -. Eravamo i migliori in Europa, oggi non lo siamo più perché la politica si è dimostrata troppo influente. Abbiamo strumenti e professionisti che sarebbe opportuno mettere in rete”.