Rostan (Misto): “Bisogna dare nuova linfa al grande progetto di welfare in Italia”
“Con la nascita dell’associazione ‘Terra e Vita’ prende corpo un progetto che aggrega persone libere con forte coscienza civica, con obiettivi di carattere sociale e culturale. L’associazione si impegnerà sui temi della salute, intesa come benessere globale, e della solidarietà.
Occorre dare nuova linfa al grande progetto di welfare che riesce a tenere insieme i bisogni individuali e quelli collettivi. Lavoreremo sul concetto di salute unica, emerso nel corso dell’emergenza Covid-19, impegnando tutte le energie migliori dei partecipanti a difesa della vita, della salute, dell’ambiente e dei territori”.
Con queste parole la Vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan, ha salutato i partecipanti alla conferenza di presentazione dell’associazione svoltasi presso la sala conferenza della Basilica di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito.
“Un laboratorio di idee e proposte, uno strumento per occuparsi liberamente di temi che sono di interesse per la nostra comunità – ha affermato il presidente dell’associazione Maurizio Cappiello – con un focus particolare sulla salute e la sanità, sulle politiche dell’ambiente e dell’occupazione.
Frutto delle esperienze personali dei componenti dell’associazione, impegnati su diversi fronti del terzo settore e dell’assistenza, che hanno deciso di fare fronte comune per mettere in campo azioni concrete e incisive a supporto dei più deboli”.
“Credo molto nell’associazionismo – ha dichiarato Maurizio Masciandaro, presidente dell’associazione interforze CONITA che ha aderito a Terra e Vita – è sempre importante fare gioco di squadra e affermare il principio della solidarietà.
Da soli il rischio di perdersi di fronte alle difficoltà è fortissimo. Costruiremo una rete sociale che sia in grado di offrire il supporto necessario a chi è in difficoltà”.
“L’obiettivo fondamentale – conclude Filippina Ciaburri – è quello di tutelare gli interessi delle fasce sociali più deboli. I fragili e vulnerabili, tutte quelle persone che ancora oggi non accedono ai servizi e alle prestazioni sanitarie perché non hanno la forza economica di poterlo fare.
E spesso rinunciano alle cure. Dobbiamo riaffermare l’importanza dei presìdi sanitari territoriali e di un welfare di quartiere, oserei dire anche di condominio, per tendere una mano a chi ne ha bisogno, a chi è solo, allettato, dimenticato da un sistema che spesso non sa più essere umano”.
Antonio Franchini
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