Domenico Antonio Pagano, camorrista latitante di 44 anni, ritenuto uno dei capi del clan degli ‘scissionisti’ di Secondigliano, è stato arrestato a Cicciano (Nola) dagli agenti della squadra mobile della Questura di Napoli. L’uomo latitava dal 2009, dopo essere stato accusato di associazione a delinquere di tipo mafioso. Per una questione di tempo non era ancora stato incluso nella lista dei 100 latitanti più pericolosi.
Secondo gli investigatori, Domenico Antonio Pagano era al vertice dell’organizzazione. L’uomo era stato proiettato dopo l’arresto del fratello Cesare e di Raffaele Amato, capo dell’altro ramo degli ‘scissionisti’ avvenuto nella primavera del 2010. La squadra mobile di Napoli, diretta da Vittorio Pisani, lo ha arrestato in un modesto appartamento di Cicciano, dove era nascosto da una coppia di coniugi incensurati.
Marito e moglie, per ora, sono stati denunciati per favoreggiamento. L’uomo, negli ultimi 15 giorni in cui le ricerche erano diventate serrate, non era uscito di casa. “La sua non era una latitanza dorata” – spiega il capo della squadra mobile – “ma piena di difficoltà per la pressione degli investigatori”.
Le accuse per lui sono di traffico internazionale di droga ed associazione per delinquere di stampo camorristico. Stamattina a salutarlo all’esterno della questura di Napoli mentre veniva trasferito al carcere di Poggioreale c’era solo un gruppetto di parenti ed ‘amicì del clan’.