L’approvazione di una legge, sulla falsa riga di altri paesi come Belgio e Bolivia, che abolisca le esibizioni di tutti gli animali nei circhi, un maggiore controllo da parte delle autorita’ locali prima di concedere l’autorizzazione ad esibirsi e l’autopsia sulla giraffa morta. Sono queste, in sostanza, le richieste del Presidente della Lav, Gianluca Felicetti, dopo la morte ad Imola della giraffa scappata dal Circo Rinaldo Orfei. Il cucciolo era stato sedato con l’impiego del fucile con narcotico e poi e’ morto per arresto cardiaco. ”L’uso del fucile con il narcotico e’ gia una notizia – dice Felicetti -. Per dirlo in maniera sarcastica, sono stati fatti passi avanti rispetto alla pistolettata con cui qualche settimana fa nella stessa Imola e’ stato ucciso un cervo. Sulla carta – aggiunge – e’ stata adottata la giusta prassi, va capita pero’ se la sedazione e’ stata fatta da o con l’ausilio di un veterinario dell’Asl specializzato in animali esotici, se c’e’ stato un errore nel dosaggio e quindi di chi ha fatto la sedazione. Su questo ci riserviamo di adire alle vie legali”. L’associazione degli animalisti punta poi il dito contro le autorita’ locali sulla ”liceita’ o meno di alcuni circhi”. ”Quello in questione e’ recidivo – sottolinea Felicetti -: in passato aveva registrato l’aggressione di un leone ad un domatore e aveva subito una denuncia perche’ usava catene per gli elefanti. Ed evidentemente questa giraffa e’ fuggita perche’ non si hanno capacita’ o mezzi per poterla gestire in sicurezza. Questa tragedia sarebbe stata evitata se il sindaco, il prefetto e il veterinario dell’Asl avessero consultato la banca dati del Ministero dei Beni Culturali, in base alla quale il Mibac eroga i fondi per il Fondo Unico per lo Spettacolo, dove sono censiti i circhi e il loro rispetto delle norme. Le autorita’ locali devono controllare che quando arriva la domanda del circo tutto sia in regola”. Gli animalisti chiedono, infine, l’abolizione completa delle esibizioni degli animali nei circhi che sono ”una bomba ad orologeria”. ”Da quattro legislature – ricorda Felicetti – ci sono in Parlamento proposte di legge trasversali che lo chiedono sulla falsa riga di altri paesi al mondo, dal Belgio alla Bolivia”.
Floriana Stile