sabato, 27 Luglio , 24

MNAR-Muzeul, Ambasciata e IIC Bucarest: Sonnabend&Arte povera

AttualitàMNAR-Muzeul, Ambasciata e IIC Bucarest: Sonnabend&Arte povera

La mostra è realizzata in collaborazione con Antonio Homem

Roma, 11 giu. (askanews) – Con la mostra ILEANA SONNABEND & ARTE POVERA, il MNAR-Muzeul National de Arta al României, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Romania, l’Istituto Italiano di Cultura a Bucarest e Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, rende omaggio alla vita e all’opera della gallerista di origine romena Ileana Sonnabend dal 26 giugno.

Ileana Sonnabend nasce il 25 ottobre 1914 a Bucarest, in una delle famiglie più agiate dell’alta borghesia ebraica della città, gli Schapira, e scompare a New York il 21 ottobre 2007.

Aperta fin da piccola all’arte e alla cultura, conosce a Bucarest Leo Castelli, uno dei più importanti promotori della pop art americana, che sposa nel 1933. I due partono per New York alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dove fondano una galleria d’arte che diventerà una delle più importanti per la diffusione dell’arte americana a metà del XX secolo. Ileana torna in Europa con il secondo marito, Michael Sonnabend, prima a Roma e poi a Parigi. Queste esperienze segnano il percorso che farà di Ileana Sonnabend un’esponente di spicco dell’arte del XX secolo, promuovendo un dialogo tra l’arte americana e quella europea attraverso l’attività della galleria d’arte che apre a Parigi nel 1962 con Michael Sonnabend e successivamente anche a New York.

Negli anni Sessanta, oltre a sostenere artisti americani come Jim Dine, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Ileana Sonnabend ebbe profondi e continuativi rapporti con l’Italia, prestando una specifica attenzione nei confronti dell’Arte Povera, che – teorizzata nel 1967 dal critico Germano Celant – è ancora oggi il movimento artistico italiano più noto al mondo.

Al fine di sottolineare questa sua lungimiranza e apertura verso l’arte italiana, la mostra al MNAR si concentra sul rapporto della gallerista con gli artisti dell’Arte Povera da lei seguiti: Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Jannis Kounellis. Come premessa al focus sull’Arte Povera, la mostra accoglie altresì un omaggio a Mario Schifano in quanto primo artista italiano che Ileana Sonnabend espose, che segna dunque l’inizio del profondo legame tra la galleria Sonnabend e l’arte italiana sviluppato dalla seconda metà degli anni Sessanta.

La mostra non è soltanto la prima che la Romania dedica alla gallerista romena, ma anche la prima a lei dedicata nel mondo non basata sulle opere attualmente appartenenti alla sua collezione, la Sonnabend Collection. Al fine di differenziarsi dai precedenti progetti espositivi e di sottolineare l’ancora forte legame tra la storia di Ileana Sonnabend e l’Italia tramite l’Arte Povera, la mostra al MNAR include opere ancora oggi di proprietà degli artisti o dei loro eredi, nonché di musei, fondazioni, collezionisti privati, galleristi italiani, esposte dalla gallerista in occasione di mostre presso la sua galleria oppure da lei organizzate altrove.

Le opere incluse, per lo più realizzate tra i primi anni Sessanta e i primi anni Settanta, sono ormai divenute icone della storia dell’arte. Tra queste, si menzionano i quadri specchianti Due uomini in camicie (1963) e Ragazza che cammina (1966) di Pistoletto, Torsione (1968) di Anselmo fino all’Apoteosi di Omero (1970-71) di Paolini.

Anticipa la visione delle opere un approfondimento cronologico, testuale e fotografico, su Ileana Sonnabend e un secondo approfondimento, testuale e fotografico, sul suo rapporto con gli artisti dell’Arte Povera.

La mostra si conclude con un documentario video sulla gallerista e l’arte italiana, realizzato per l’occasione da 3D Produzioni e destinato in seguito ad essere trasmesso dalla televisione italiana.

Questa esposizione ha una notevole rilevanza sia per l’Italia, poiché permette di far meglio conoscere all’estero l’arte italiana, sia soprattutto per la Romania in quanto è la prima volta che il leggendario lavoro di Ileana Sonnabend viene presentato nel suo Paese d’origine.

La curatrice della mostra è Ilaria Bernardi, storica dell’arte contemporanea specializzata nell’arte italiana del dopoguerra, con particolare attenzione agli artisti dell’Arte Povera, ricerca a cui ha anche dedicato un importante mostra al Wits Art Museum, a Johannesburg, nell’ottobre 2023. Ha collaborato, tra gli altri, con Germano Celant, teorizzatore dell’Arte Povera, e con Carolyn Christov Bakargiev. Ha curato mostre per istituzioni pubbliche organizzate in importanti spazi espositivi in Italia e all’estero, tra cui: a Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni, MAXXI; in Lombardia, Triennale di Milano; Villa e Collezione Panza, Varese; negli Stati Uniti, Magazzino Italian Art, Cold Spring (NY), ArtOmi (Gent, NY); Sudafrica, Keyes Art Mile e Wits Art Museum, Johannesburg; 6 Spin Street, Cape Town.

“Lo sguardo di Ileana Sonnabend è stato capace di percepire l’essenza creativa delle ricerche artistiche europee e americane della seconda metà del Novecento, individuando artisti e opere che hanno inciso profondamente nella storia dell’arte internazionale. Tra questi ci sono sicuramente gli artisti italiani da lei supportati; in particolare, quelli dell’Arte Povera di cui ha capito subito la potenza del loro linguaggio e di conseguenza l’esportabilità delle loro opere nel contesto europeo e statunitense. La mostra a Bucarest desidera rendere omaggio a quel suo sguardo così efficace ma anche all’importanza dell’Arte Povera nel contesto internazionale dell’arte” (Ilaria Bernardi, curatrice della mostra).

“Proponiamo al pubblico romeno questa mostra dedicata a Ilena Sonnabend, la prima organizzata in uno spazio museale dopo quella al MOMA di New York, che è estremamente rilevante, attraverso il materiale documentario e le eccezionali opere d’arte incluse, per il ruolo che ha giocato a consacrare l’arte d’avanguardia della seconda parte del Novecento. Questa mostra fa parte degli sforzi che il MNAR sta compiendo quest’anno per includere nel suo programma espositivo progetti realizzati in collaborazione con partner stranieri.” (Calin Stegerean, Direttore generale del MNAR).

Oltre a tutti gli artisti, i loro archivi e i prestatori delle opere, si ringrazia Antonio Homem, erede di Ileana e Michael Sonnabend, per l’indispensabile aiuto nell’elaborazione di questo progetto e nelle ricerche necessarie per realizzarlo.

BIOGRAFIA ILEANA SONNABEND La vita nell’arte di Ileana Schapira ha inizio nel 1935, quando si trasferisce a Parigi con il marito triestino Leo Castelli continua a leggere sul sito di riferimento

Check out our other content

Check out other tags:

Most Popular Articles