“Mi sono state garantite misure immediate per risolvere i problemi della sanità penitenziaria dal direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ernesto Esposito. Ho richiesto medici e nuove strumentazioni tra cui quella per la Tac ed ecografo per Poggioreale. Più salute equivale a più diritti, soprattutto in carcere.” L’on Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania e vice presidente della commissione permanente Affari istituzionali, si dichiara per ora soddisfatta.
“Ho richiesto risorse umane e nuove strumentazioni. Mi sono resa personalmente conto delle necessità, recandomi personalmente nelle case circondariali – spiega Beneduce – Le mie istanze sono state accolte. Quanto prima partiranno avvisi pubblici per l’assegnazione di medici specialisti per patologie importanti, che possano prestare cure adeguate ai malati e seguirli, in modo competente. Questo garantirà anche stabilità al personale medico.Inoltre, saranno avviati dei contratti annuali per la Guardia medica in modo tale da garantire la continuità assistenziale. Il carcere di Poggioreale avrà un ecografo e un apparecchio per la Tac: un risultato importante per la diagnostica per immagine. Le gare sono già state attivate”.
A fronte di uno stanziamento di 165,424 milioni da parte del governo centrale per il comparto della sanità penitenziaria in varie regioni italiane, Flora Beneduce, componente della commissione Sanità e Sicurezza sociale, ha portato dettagliatamente all’attenzione della direzione generale dell’Asl Na 1 criticità e carenze da sanare, sottolineandone l’urgenza.
“Le misure che saranno adottate a breve rappresentano un segnale decisivo per l’affermazione del diritto alla salute in luoghi spesso ritenuti ostili, sia dai detenuti che dal personale impiegato – conclude Flora Beneduce – Il prossimo impegno è quello di stabilizzare anche il personale infermieristico, che, in un contesto già gravoso sul piano psicologico, ad oggi, lavora ancora con contratti con partita Iva. C’è ancora tanto da ottenere. E io sono abituata a combattere le buone battaglie e ad andare sino in fondo”.
Giovanni M. Lucianelli