Si è conclusa in maniera amara la vicenda delle due gemelline svizzere, Alessia e Livia, scomparse lo scorso 31 gennaio. Le due bambine, infatti, secondo quanto scritto nelle due lettere inviate dal padre Matthias Schepp, sarebbero morte. “Le ho uccise” – si legge sulle missive indirizzate ad Irina Lucidi, madre delle gemelle – “Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più”. Le lettere sono state spedite da luoghi diversi, ossia da Tolone e da Cerignola.
Eppure Matthias era stato descritto dalla stessa moglie come un padre premuroso, che amava alla follia le sue figlie. La stessa follia che lo ha portato a questo gesto spietato, probabilmente per non aver accettato la separazione dalla moglie e, quindi, anche da Alessia e Livia.
Intanto continuano le ricerche per il ritrovamento dei corpi delle bambine che, a questo pnto, potrebbero trovarsi a Cerignola o in Corsica. Si cerca nei pozzi a cielo aperto e nelle cisterne, nelle campagne nei pressi della stazione dove Matthias si è suicidato. In particolare, si cerca un registratore che l’uomo portava sempre con sè. Su quel registratore si potrebbe trovare qualche indizio importante. Ma che fine ha fatto? Potrebbe essere stato spedito, con l’ultima lettera arrivata ad Irina, magari lasciandolo in una buca praticamente in disuso nei pressi della stazione di Cerignola, così come aveva fatto con due delle numerose lettere contenenti i soldi prelevati a Marsiglia.
“Noi continuiamo per la nostra strada come se le bambine fossero arrivate qui”, dichiara il dirigente della squadra mobile di Foggia, Alfredo Fabbrocini. Anche se le indagini fatte fino ad ora lasciano poche speranze, le tracce delle due sorelline si perdono nel loro viaggio verso la Corsica.