Cristian D’Alessandro, 32 anni, napoletano dei Colli Aminei, è uno dei 30 attivisti di Greenpeace arrestati il 19 settembre per aver assaltato la piattaforma che estrae gas e petrolio per conto di Gazprom, nel mare Artico.
Hanno scelto di vivere con riservatezza l’angoscia ed il dolore per l’arresto del figlio in Russia.
Ma il 6 Ottobre questi ultimi hanno deciso di rompere il silenzio, di far sentire la loro voce e si sono concessi ad una lunga intervista concessa a Lucia Annunziata. I genitori di Cristian hanno chiesto aiuto alle istituzioni affinchè si interessino del figlio e dei suoi amici, che, rischiano se condannati fino a 15 anni di galera. “ Sono stati accusati di pirateria – spiega il papà di Cristian – ma come si fa, se a bordo non è stata trovata alcuna traccia di armi ? ”
“ Liberate Cristan . #FreeTheArctic30 ”, è lo striscione che dal 4 Ottobre 2013 domina la facciata del Maschio Angioino. Cristian D’Alessandro, è stato condannato a due mesi di carcere.
“Come cittadino non posso che aggiungere la mia voce alle tante che, nel mondo, proprio in queste ore, chiedono con forza la liberazione degli attivisti di Greenpeace – ha detto il sindaco Luigi de Magistris – lo faccio anche da sindaco di questa città, poiché Cristian è un nostro concittadino e rappresenta il volto più bello di Napoli, quello di quei tanti giovani impegnati nelle battaglie a difesa dell’ambiente e dei diritti”.
All’appello si è unito anche l’assessore alla Cultura Nino Daniele: “Mi unisco ai tanti che in Italia e negli altri paesi chiedono che siano scarcerati il nostro concittadino Cristian D’Alessandro e gli altri attivisti di Greenpeace e che sia loro consentito di tornare presto alle loro famiglie. Mi sembrano eccessive le accuse che gli sono state rivolte per una azione dimostrativa e rivolgo un appello alle autorità russe affinchè prevalga un atteggiamento più sereno e tollerante”.
Marta Manes