Spike Jonze ci ha da sempre abituati a viaggiare in mondi straordinari, che con profonda malinconia coinvolgono lo spettatore, trasportandolo in una realtà parallela e deliziandolo con storie magistralmente raccontate. Il suo ultimo film Lei non fa eccezione. Interpretato da Joaquin Phoenix, il film racconta di Theodore, un uomo dal cuore spezzato che sta cercando di metabolizzare la separazione e l’imminente divorzio dall’amata moglie (Rooney Mara). In una Los Angeles futuristica ed insieme straordinariamente malinconica, Theodore trascorre le sue giornate tra il lavoro e il suo solitario appartamento, fino a che non incontra Samantha, un sistema operativo senziente e intuitivo (cui da la voce Scarlett Johansson), e in grado di evolversi con l’uso, con la quale Theo comincia una relazione particolare che trasformerà sia l’umano che l’artificiale fino a giungere ad un epilogo inevitabile e struggente.
Riuscireste ad immaginare un mondo senza le fantasticherie tecnologiche inventate negli ultimi anni? Ma soprattutto, riuscireste ad immaginare lo stesso mondo tra altri venti, o perché no, cinquant’anni da oggi?
A quest’ultima domanda, con tanto di nomination per alcuni Oscar, ci risponde il regista Spike Jonze con il suo “Her”.
Margherita Diurno