Roma, 8 giu. (askanews) –
Articolo della presidente: la lotta all’inflazione non è finita
“A settembre 2023 l`inflazione
era diminuita al 5,2%, circa la metà del picco raggiunto l`anno
prima. Anche il pericolo che le persone avessero aspettative di
inflazione elevata era stato perlopiù superato. Questo ci ha
consentito di inaugurare la fase successiva della nostra politica
monetaria: la ‘fase di mantenimento’, in cui abbiamo tenuto
costanti i tassi. Oggi invece riscontriamo progressi su molti
fronti. L`inflazione si è ancora dimezzata, portandosi al 2,6%, e
al momento è ben instradata per raggiungere il 2% nella seconda
parte del prossimo anno”. Lo afferma la presidente della Bce,
Christine lagarde, in un articolo pubblicato sul blog
dell’istituzione e su vari quotidiani europei, in cui spiega i
motivi alla base del taglio dei tassi deciso giovedì, che era
previsto ma, fatto non scontato, avvenuto contestualmente a una
ritocco al rialzo delle previsioni di inflazione.
“Per i cittadini diminuirà il costo del denaro e per le imprese
sarà più conveniente indebitarsi a fini di investimento. La
nostra decisione segna anche un momento importante nella lotta
all`inflazione. Riducendo i tassi – prosegue – abbiamo quindi
deciso di moderare il grado di restrizione della politica
monetaria”.
“Ma la strada è ancora lunga per eliminare l`inflazione
dall`economia. E non sarà una strada del tutto facile da
percorrere. Occorrono un atteggiamento vigile, impegno e
perseveranza. I tassi di interesse dovranno quindi restare
restrittivi finché sarà necessario – avverte Lagarde – per
assicurare la stabilità dei prezzi su base duratura”.
Lagarde usa una analogia con la guida di un’auto. “E’ un po` come quando il conducente spinge
sul pedale del freno”. Inizialmente, tra 2022 e 2023 a fronte
dell’inflazione galoppangte “sbbiamo innalzato i tassi a un ritmo
senza precedenti, di 4,5 punti percentuali in poco più di un
anno. Siamo intervenuti con forza perché l`inflazione era
aumentata decisamente troppo”. Ora invece “per un po` dovremo
ancora tenere il piede sul pedale del freno – spiega – pur non
spingendo forte come prima”.
“Le nostre future decisioni di politica monetaria dipenderanno da
tre cose: se continueremo a riscontrare un tempestivo ritorno
dell`inflazione all`obiettivo, se assisteremo a un allentamento
delle pressioni complessive sui prezzi nell`economia e se
riterremo ancora altrettanto efficace la nostra politica
monetaria nel contenere l`inflazione. Tali fattori determineranno
quando potremo sollevare ulteriormente il piede dal freno”.
“Abbiamo compiuto progressi importanti, ma la lotta
all`inflazione non si è ancora conclusa. In quanto custodi
dell`euro – conclude la presidente della Bce – ci impegniamo ad
assicurare un`inflazione bassa e stabile a beneficio di tutti i
cittadini europei”. (fonte immagine: ECB 2024).
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