Il racconto inizia con il concepimento del piccolo Arturo. Nato “sotto il segno della Mafia”, ogni evento dei 20 anni della sua vita raccontati durante il film è stato scandito da qualcosa inerente alle cosche criminali. Non perché il protagonista abbia avuto una vita difficile e disagiata che lo ha portato a fare scelte criminose…ma per il semplice fatto che vivere a Palermo negli anni ’70, ’80 e ’90 non dev’essere stato per nulla facile. Il film narra l’educazione sentimentale e civile di un bambino, Arturo (Pif), che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, è stato eletto sindaco. È una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora (Cristiana Capotondi), una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari che vede come una principessa. Attraverso questa tenera ma divertente storia d’amore, il pubblico verrà coinvolto emotivamente negli eventi più tragici della nostra storia recente. Arturo infatti è un ragazzo come tanti altri dell’Italia degli anni ’70 ma, a differenza dei suoi coetanei del nord, è costretto a fare i conti con le infiltrazioni e le azioni criminose della mafia nella sua città. La consapevolezza di Arturo cresce anno dopo anno, ma nessuno lo ascolta. Palermo ha altro a cui pensare. L’ostinazione del nostro protagonista a interessarsi di mafia come un fenomeno reale fa separare Arturo e Flora che si ricongiungeranno solo dopo le stragi del 1992 che apriranno definitivamente gli occhi alla ragazza. Pif, alias Pierfrancesco Diliberto, regista di “La mafia uccide solo d’estate”, ha un curriculum ricco oltre a “Il Testimone” e a “Le Iene”: prima di diventare autore e inviato del programma Mediaset, dove ha lavorato per nove anni, e di realizzare il suo show su Mtv, Pif ha lavorato come assistente di Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini e di Marco Tullio Giordana in I cento passi. La storia di Peppino Impastato non si può leggere come un capitolo casuale della carriera di questo giovane autore: figlio di Palermo, ha vissuto gli anni terribili in cui la mafia lacerava le strade della città siciliana, eliminando uno per uno chiunque cercasse di ostacolarla.
Margherita Diurno