Il Comandante Regionale Guardia di Finanza Campania, Generale di Divisione Giuseppe MANGO ha illustrato oggi i risultati dell’attività svolta nel 2010 dalle Fiamme Gialle in Campania, in occasione del tradizionale incontro con i rappresentanti degli organi di informazione, ai quali ha rivolto un cordiale saluto ed un particolare ringraziamento per la sensibilità e la professionalità con cui seguono, quotidianamente, le operazioni di servizio e i temi che riguardano la Guardia di Finanza. Sono intervenuti all’evento, altresì, il Comandante Provinciale Guardia di Finanza di Napoli, Generale di Brigata Giuseppe Grassi, ed il Comandante del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli, Tenente Colonnello Alberto Catone.
Per i circa 5.000 finanzieri in servizio in Campania, il 2010 è stato un anno impegnativo, caratterizzato dal conseguimento di ancor più importanti risultati operativi, in tutti i settori in cui si esplica l’attività istituzionale del Corpo, quale polizia finanziaria, posta a tutela delle entrate e delle uscite dello Stato, degli Enti pubblici territoriali e dell’Unione europea, ed economica, volta alla salvaguardia dei diritti dei cittadini, delle regole di funzionamento del mercato, della libera concorrenza e del sistema creditizio e del risparmio.
L’attività si è sviluppata, pertanto, nell’ambito delle linee programmatiche governative, lungo cinque direttrici principali: la lotta all’evasione fiscale, il contrasto della criminalità organizzata e l’aggressione dei patrimoni illeciti, il controllo sulla spesa pubblica, la vigilanza valutaria e creditizia e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e delle regole del mercato. Non sono mancati i risultati negli altri settori operativi, nei quali il Corpo opera sempre nell’ottica di mantenere alta la cultura della legalità e di contrastare tutti i comportamenti che minano, in senso generale, la competitività del “sistema Paese”.
Prima di passare ai dettagli dei diversi comparti, alcuni dati puramente statistici possono fornire una prima idea dell’operato delle Fiamme Gialle: nel 2010 il Corpo ha accertato, in Campania, 38.128 violazioni penali ed amministrative, dalle quali sono scaturite, tra l’altro, 10.917 denunce a piede libero e 835 in stato di arresto alle varie Autorità Giudiziarie.
Obiettivo strategico primario si conferma il contrasto dell’evasione fiscale e contributiva, realizzato valorizzando ulteriormente le potenzialità offerte dalle moderne tecniche investigative che, anche in questo comparto, fanno tesoro del patrimonio informativo acquisito per mezzo del controllo economico del territorio, delle banche dati disponibili, della collaborazione amministrativa con le Autorità fiscali straniere e delle accurate analisi ed elaborazioni condotte dai Reparti speciali. Sono state così individuate le categorie di operatori economici che presentavano maggiori indizi di “pericolosità fiscale”, anche monitorando la presenza di indici di capacità contributiva, quali il possesso di beni di lusso e di altre manifestazioni palesi di ricchezza, non congrui con i redditi dichiarati.
Il piano di azione predisposto per il contrasto dell’evasione fiscale ha, in sintesi:
– migliorato l’efficacia degli interventi, attraverso l’applicazione di collaudate metodologie di controllo, nonchè la ricerca e repressione dei fenomeni evasivi più rilevanti: economia sommersa, frodi fiscali (sovente attuate mediante artifizi documentali e fatture a fronte di operazioni inesistenti), soprattutto all’I.V.A. intracomunitaria, perpetrate attraverso l’interposizione fittizia di imprese fantasma – c.d. frodi carosello -, evasione fiscale internazionale, sia sotto l’aspetto dell’esterovestizione (fittizia residenza all’estero di persone fisiche e società), che dell’omessa dichiarazione delle ricchezze accumulate e detenute all’estero;
– consolidato le già efficaci sinergie con le Agenzie fiscali (Agenzie delle Entrate e delle Dogane) e con gli Agenti della riscossione (società Equitalia Polis), nell’ottica di incrementare la c.d. tax compliance, adesione volontaria agli obblighi fiscali, sia sotto il profilo degli adempimenti che del versamento delle imposte dovute.
Tale attività – articolatasi con l’esecuzione di 9.375 verifiche, accertamenti patrimoniali e controlli fiscali – ha consentito di scoprire redditi sottratti a tassazione per oltre 2.6 miliardi di euro (+30% rispetto al 2009), evasione dell’I.V.A. per oltre 550 milioni di euro (+45% rispetto al 2009) e dell’I.R.A.P. per oltre 60 milioni di euro: risultati che confermano, nonostante la situazione economica del nostro Paese – e più in generale le difficoltà dell’intera economia mondiale, caratterizzata da una perdurante fase recessiva che solo recentemente sembra manifestare flebili segnali di ripresa – il perdurare di rilevanti sacche di economia sommersa e la conseguente necessità di perseverare nelle incisive azioni di contrasto intraprese, al fine di assicurare il contributo, da parte di tutti, alla formazione del gettito fiscale.
In tale contesto, gli interventi ispettivi finalizzati all’emersione dell’economia sommersa hanno permesso di scoprire 718 evasori totali, quindi, completamente sconosciuti al fisco, che hanno sottratto alla tassazione diretta materia imponibile per circa 1.2 miliardi di euro ed I.V.A. per 196 milioni di euro, nonché di 1.651 lavoratori “in nero” e 426 “irregolari” (+45% rispetto al 2009), con il conseguente recupero di ritenute fiscali per circa 20,6 milioni di euro (+42% rispetto al 2009) e di contributi previdenziali ed assistenziali per oltre 3,7 milioni di euro. Anche in questo caso, si tratta di cifre che, di per sé, attestano l’efficacia dei controlli effettuati.
La repressione delle violazioni tributarie più gravi, sovente connesse all’azione delittuosa di vere e proprie organizzazioni criminali dedite alle frodi fiscali, ha visto la denuncia di 1.091 persone, delle quali 12 tratte in arresto. In merito, in applicazione delle vigenti norme che, a partire dal 2008, consentono di aggredire i patrimoni degli evasori responsabili di reati fiscali, è stato possibile procedere al sequestro, finalizzato alla confisca obbligatoria dei valori corrispondenti alle imposte evase, di disponibilità finanziarie per un controvalore complessivo pari ad oltre 28 milioni di euro. Sono, inoltre, stati sequestrati ben 160 immobili.
Le indagini in materia di reati societari e fallimentari, che spesso si affiancano alle violazioni di carattere fiscale, hanno consentito di segnalare all’Autorità Giudiziaria 253 persone, di cui 36 tratte in arresto. Sequestrati in tale ambito beni e valori per oltre 46 milioni di euro.
Altro settore, al quale le Fiamme Gialle campane continuano a riservare particolare attenzione, è stato quello dei cd. controlli strumentali (sulla certificazione dei corrispettivi incassati), finalizzati ad assicurare il rispetto dell’obbligo di emissione dello scontrino e della ricevuta fiscale da parte dei commercianti al minuto e dei soggetti che erogano prestazioni di servizi ai privati. Nel corso del 2010 sono stati effettuati 34.966 controlli, 22.566 dei quali conclusisi con la constatazione di irregolarità, pari al 64 % dei casi (percentuale che nella Provincia di Napoli sale al 66 %), concentrati nel commercio ambulante, soprattutto di generi di abbigliamento e pelletteria, negli esercizi di vendita di generi alimentari e di largo consumo, nonché nel settore turistico-alberghiero, delle riparazioni di autoveicoli e dei servizi alla persona. In proposito, nei confronti dei soggetti che hanno commesso reiterate violazioni della specie, sono state inoltrate all’Agenzia delle Entrate 924 proposte di chiusura dei locali aziendali: 255 sono stati i provvedimenti eseguiti.
La tutela degli interessi erariali si è concretizzata, altresì, nel contrasto del contrabbando di prodotti petroliferi ed in mirati interventi nei settori delle accise, degli spiriti e delle imposte di consumo in genere. In tale comparto, sono state denunciate 362 persone per violazioni penali, di cui 57 arrestati, con conseguente sequestro di circa 2.000 tonnellate di idrocarburi, di circa 85mila litri di alcolici e di 107 automezzi.
Gli sviluppi investigativi hanno permesso di accertare il consumo in frode di quasi 30.000 tonnellate di prodotti petroliferi ed alcolici, nonché un’evasione delle corrispondenti imposte per 30 milioni di euro.
Al di là dei numeri, in questa circostanza, occorre evidenziare l’importanza dell’effetto deterrente dei controlli che, per numero ed efficacia delle specifiche metodologie adottate, riescono a far percepire anche ai contribuenti non ispezionati che il rischio di incorrere in accertamenti rigorosi è notevolmente aumentato rispetto al passato.
Il secondo obiettivo strategico perseguito è stato il contrasto della criminalità organizzata, attuato essenzialmente mediante la ricostruzione e disarticolazione dell’assetto patrimoniale, economico e finanziario dei sodalizi criminali. A tal fine sono state eseguite, oltre a “classiche” investigazioni di polizia, accurate indagini patrimoniali e bancarie. Complessivamente, su tale versante, sono stati svolti accertamenti nei confronti di 1.673 soggetti, pervenendo alla denuncia di 191 persone, delle quali 70 arrestate, per reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e violazione delle normative antimafia, nonché sequestrati beni (immobili, aziende, autovetture, disponibilità finanziarie, ecc..) per oltre 382 milioni di euro.
Alla lotta contro la criminalità organizzata, la Guardia di Finanza fornisce il proprio contributo, mettendo in campo il meglio delle proprie professionalità e competenze, schierando sia le speciali Unità G.I.C.O. (Gruppi Investigativi Criminalità Organizzata) che i Reparti territoriali.
L’attività di contrasto è stata rivolta anche ai settori tradizionalmente connessi ai fenomeni di criminalità organizzata.
Per quanto riguarda il riciclaggio dei proventi da attività illecite sono state denunciate 222 persone, di cui 29 tratte in arresto, con conseguente sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro. Per usura sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria 86 persone, delle quali 25 tratte in arresto, e sequestrati beni per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.
Incessante è stata la lotta alla droga, nel cui contesto va menzionato, sicuramente, il crescente fenomeno delle piantagioni illegali di cannabis in estesi appezzamenti di terreno – un tempo destinati alle coltivazioni agricole, ubicati principalmente in provincia di Caserta – scoperti, grazie ad una sinergica interazione tra la componente aerea del Corpo, che ha curato attente ricognizioni con i propri elicotteri, e quella terrestre. A ciò si affiancano gli altrettanto rilevanti fenomeni di consumo, detenzione, spaccio e traffico, il cui contrasto si è sviluppato sia a livello locale, sia attraverso indagini nei riguardi di organizzazioni operanti sulle grandi rotte internazionali (soprattutto penisola iberica e Sud America), che hanno condotto al sequestro di oltre 2,2 tonnellate di stupefacenti, di cui circa 330 kg. di cocaina, di 26 automezzi impiegati negli illeciti traffici, alla denuncia di 695 responsabili, dei quali 222 arrestati, ed alla segnalazione alle competenti Autorità 1.527 assuntori.
Il contrabbando di tabacchi lavorati esteri rappresenta, nella nostra regione, un’attività criminosa sempre più preoccupante. L’azione repressiva si è concentrata sull’individuazione dei canali di approvvigionamento e di distribuzione delle sigarette di contrabbando, provenienti soprattutto dai Balcani, portando al sequestro di oltre 22 tonnellate di tabacchi lavorati, di 46 automezzi e alla segnalazione alla Magistratura di 852 persone, di cui 122 tratte in arresto.
Ulteriore settore attenzionato è stato quello dei giochi e delle scommesse illegali. Agenzie abusive, bische clandestine, videopoker truccati ed altre attività similari sono stati contrastati con decisione, allo scopo di proteggere i consumatori e le loro famiglie da proposte di gioco pericolose, che gravi danni provocano alle economie domestiche, nonché di tutelare gli esercenti regolari e di contrastare, al contempo, l’evasione fiscale: 832 le persone denunciate e sequestrati oltre a 2.320 congegni ed apparecchi elettronici, 106 immobili.
Per quanto concerne il controllo della spesa pubblica, i Reparti campani hanno mantenuto, anche per l’anno passato, alto il livello di attenzione sulla prevenzione e repressione delle frodi volte ad ottenere indebiti finanziamenti, della mala gestio della cosa pubblica ed ulteriormente consolidato i rapporti di collaborazione con gli Organi della Giustizia contabile.
In particolare, le indebite percezioni di finanziamenti comunitari e nazionali scoperte ammontano a oltre 61,5 milioni di euro ed hanno portato alla denuncia all’Autorità giudiziaria di 1.499 persone. E’ stata inoltre bloccata l’erogazione di circa 47 milioni di euro di finanziamenti già richiesti ma non ancora liquidati. Le frodi comunitarie hanno riguardato, soprattutto, i fondi strutturali, con specifico riferimento al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (principalmente aiuti alle piccole e medie imprese ed a quelle artigiane) ed al Fondo Sociale Europeo (soprattutto nel settore dei corsi di formazione), mentre sul fronte della spesa nazionale si sono registrate numerose frodi nel settore delle erogazioni di natura sociale e previdenziale, quali le indennità di disoccupazione e agricole, e di altri incentivi alle imprese. L’approccio investigativo è stato volto, anche in questo caso, oltre che alla repressione delle violazioni, all’aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti, come testimoniano i 32,5 milioni di euro di beni sottoposti a sequestro. Sono, inoltre, stati sequestrati 10 immobili.
Numerosi, poi, i reati di corruzione, concussione ed abuso d’ufficio scoperti, che hanno dato luogo alla denuncia di 337 responsabili, dei quali 39 arrestati.
La lotta agli sprechi ed alle inefficienze della Pubblica Amministrazione ha anche consentito di segnalare alla Corte dei Conti quasi 350 milioni di euro di danni erariali causati da 601 soggetti, individuati a seguito delle indagini condotte, nei confronti dei quali sono stati eseguiti sequestri per 17 milioni di euro.
La Guardia di Finanza ha esercitato, altresì, una costante vigilanza valutaria e creditizia, riservando una particolare attenzione agli illeciti che possono mettere a rischio la solidità e la trasparenza dei movimenti di capitale nel circuito economico-finanziario. La presenza ispettiva è stata assicurata mediante l’approfondimento di 987 segnalazioni per operazioni finanziarie sospette, ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo 231/2007 (concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio per finalità criminose e terroristiche), delle quali circa la metà hanno condotto a rilevare irregolarità legate a movimentazioni di denaro pari a circa 220 milioni di euro. Al fine di contrastare il fenomeno dell’abusivismo finanziario, i Nuclei di polizia tributaria hanno svolto un costante monitoraggio degli intermediari finanziari e dei money transfer, secondo le prescrizioni dettate dal testo unico sulla legge bancaria, eseguendo 29 ispezioni. I soggetti denunciati per esercizio abusivo di attività bancaria e finanziaria sono stati 65.
In tale ambito particolare impulso ha avuto la prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in materia di falsità in banconote, monete, valori, titoli e mezzi di pagamento elettronici. Oltre al sequestro di valuta, europea ed extracomunitaria, nonché di valori bollati contraffatti, per un controvalore complessivo di circa 1.8 milioni di euro, si è avuta la denuncia di 301 responsabili, di cui 37 in stato di arresto.
La Guardia di Finanza è, altresì, la Forza di Polizia alla quale il D.Lgs. 68/2001 ha, in via prioritaria, conferito la responsabilità della tutela dei diritti di proprietà intellettuale, dei marchi e dei diritti di privativa industriale, nonché delle regole del mercato e della libera concorrenza.
Peculiari e flessibili metodi di intervento mantengono elevata l’azione di contrasto dell’industria del falso, sia all’atto dell’importazione dei prodotti illegali – provenienti soprattutto a mezzo container dal sud-est asiatico – che nelle fasi della produzione e della commercializzazione. L’alta moda, l’industria dell’abbigliamento e degli accessori si sono confermati i settori maggiormente “a rischio contraffazione”. Gli interventi operati in tale contesto, volti a smantellare intere filiere illecite, gestite da strutturate organizzazioni criminali, spesso sotto il controllo diretto o indiretto dei clan, hanno consentito il sequestro di circa 10 milioni di articoli merceologici recanti marchi contraffatti, false dichiarazioni di origine o non rispondenti ai requisiti sulla sicurezza dei prodotti, tra i quali numerosi i giocattoli. Deferite all’Autorità Giudiziaria, per i connessi reati, 1.718 persone, di cui 103 arrestate.
Al riguardo, è bene rimarcare che la Legge 99/2009 ha fornito incisivi ed innovativi strumenti per lo sviluppo delle investigazioni e per l’aggressione dei patrimoni illeciti, mutuati dalla normativa antimafia, grazie ai quali sono state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie per oltre 7,5 milioni di euro, alle quali si aggiungono 144 opifici ed immobili, nonché 25 mila tra macchinari ed attrezzature industriali.
Per violazioni alla normativa sul diritto d’autore, sono state denunziate 394 persone, di cui 20 tratte in arresto, nonché sequestrati 276.428 supporti audiovisivi illecitamente duplicati, 172.325 software pirata e 456 mila copie di libri e pubblicazioni illegalmente riprodotte, oltre a 1.649 strumenti tecnologici utilizzati per commettere tali reati.
Gli interventi negli altri settori operativi hanno, dal canto loro, permesso di reprimere innumerevoli violazioni alle norme poste a tutela del patrimonio dello Stato e della collettività.
In particolare, relativamente alla tutela del patrimonio indisponibile e dei beni demaniali, i Reparti della Campania – con il prezioso apporto della componente aereonavale, che assicura in ogni circostanza ricognizioni, rilevamenti videofotografici terrestri, marittimi e fluviali – hanno attuato un efficiente dispositivo volto alla:
– tutela ambientale, individuando e contrastando le lucrose attività della criminalità, anche organizzata, legate allo smaltimento di rifiuti, nonchè effettuando controlli specifici presso aziende che operano nel settore, ovvero che producono emissioni inquinanti. Gli interventi hanno fatto registrare irregolarità a carico di ¬¬¬¬576 soggetti, di cui 469 denunciati e 24 tratti in arresto. In tale ambito, sono state sequestrate 78 aree adibite a discariche abusive e autodemolizioni, per complessivi 177.653 mq., in cui erano state illecitamente sversate oltre 524 mila tonnellate di rifiuti industriali e rottami metallici. Sono stati, inoltre, sequestrati 166 immobili, per violazioni sia ambientali che edilizie;
– conservazione del patrimonio artistico e culturale, che ha visto, oltre al tradizionale contrasto del traffico di opere d’arte e di reperti archeologici ed alla sorveglianza, anche con scopi tributari ed informativi, sul mercato antiquario – nel cui contesto si è pervenuti alla denuncia di 3 persone ed al sequestro di 63 pezzi di eccezionale valore artistico-archeologico, risalenti al II e III sec. D.C. – un deciso impegno in occasione del crollo della “Domus dei Gladiatori” di Pompei. In tale frangente, il Corpo, accogliendo prontamente la richiesta del Sindaco di quella città ed avvalendosi di un aereo del Gruppo di Esplorazione Aeromarittima del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare, ha avviato un’accurata mappatura del territorio pompeiano utilizzando sofisticati sistemi di telerilevamento all’infrarosso. I dati, così ottenuti, sono stati elaborati dagli esperti scientifici della Seconda Università degli Studi di Napoli – Centro di Competenza Regionale “Benecon”, al fine di monitorare i mutamenti geologici dell’intera area archeologica, verificatisi negli ultimi anni.
Specie nell’ultima parte dell’anno, lo sforzo operativo ha riguardato anche la repressione delle violazioni in materia di illecita fabbricazione, detenzione e commercializzazione di prodotti esplodenti, che si è affiancata ad altre attività già condotte nel settore delle armi, munizioni ed esplosivi. In tale comparto, sono state denunciate 200 persone, delle quali 37 tratte in arresto, e sottoposte a sequestro oltre 70 tonnellate tra esplosivi e fuochi pirotecnici illeciti, 195 armi da fuoco, 30 armi bianche e 3.348 munizioni.
Certamente meritoria è l’attività della componente aeronavale, alla quale sono demandati anche compiti di concorso alla sicurezza in mare e di vigilanza sulle norme del codice della navigazione e della pesca. Nel corso di 1.060 missioni aeree e navali, sono state tratte in salvo 5 persone disperse in mare, riscontrate 352 violazioni al codice della navigazione, alla normativa in materia di pesca marittima ed alle leggi sanitarie a tutela della salute pubblica, denunciate 109 persone e sequestrate oltre 300 tonnellate di prodotti ittici e alimentari, nonché 13 imbarcazioni utilizzate per la pesca abusiva.
In conclusione, il 2010 è stato un anno molto impegnativo, ma costellato di importanti risultati per le Fiamme Gialle della Campania, presenti attivamente sul territorio e sempre attente alle esigenze della collettività. Tale attenzione è ulteriormente dimostrata dalle oltre 30 mila pattuglie, impegnate in servizi di controllo del territorio, che hanno visto anche la repressione di reati comuni, perpetrati da 256 persone colte in flagranza di delitti contro il patrimonio, quali furti e rapine, di cui 72 arrestate, svolti nell’ambito del dispositivo collegato al numero di pubblica utilità 117, al quale la popolazione campana si è rivolta con circa 2.000 chiamate.
Uno sguardo al presente ed un cenno agli obiettivi che la Guardia di Finanza si prefigge a livello centrale per il 2011.
Anche quest’anno il Corpo concentrerà ogni risorsa operativa sulla tutela dell’economia legale e delle regole di mercato, garantendo al contempo allo Stato, all’Unione Europea, alle Regioni e agli Enti Locali il regolare afflusso ed il corretto impiego delle risorse destinate al benessere della collettività e al sostentamento delle politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale. Sarà pertanto ulteriormente valorizzata la natura prioritariamente investigativa che contraddistingue il Corpo, in corale sinergia con tutte le altre Istituzioni del sistema tributario e finanziario.
I pilastri fondamentali saranno:
– il consolidamento e l’avanzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, con l’obiettivo di incrementare la scoperta di ricchezze sottratte alla casse pubbliche, spesso nascoste per il mero tornaconto individuale.
Come dimostrato dai risultati del 2010, quelli più consistenti in termini di recupero a tassazione derivano indubbiamente dalle attività di verifica e di indagine sui “grandi fenomeni evasivi”: proprio per questo i Reparti territoriali saranno chiamati ad un ulteriore sforzo investigativo per contrastare a tutto campo l’economia sommersa, le frodi all’IVA, l’evasione fiscale internazionale e quella collegata ad altri illeciti economico-finanziari.
Il costante e sistematico impiego delle oltre 30 banche dati ed applicativi informatici in uso a tutti i Reparti, che consentono la combinazione vincente tra il controllo del territorio e l’analisi di rischio, oltre al miglior utilizzo dei nuovi strumenti introdotti dal D.L. 78/2010 (titolato Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, che tende a rafforzare il contrasto dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa, prevedendo, tra l’altro, l’adozione di specifici piani operativi per il controllo di categorie particolarmente “a rischio”, quali le imprese di breve durata, quelle costantemente in perdita ed i nuovi operatori intracomunitari, nonché immediati e stringenti obblighi di comunicazione telematica all’Amministrazione Finanziaria, da parte dei contribuenti, delle operazioni imponibili), rappresenteranno i reali punti di forza dell’attività operativa da effettuare. Verranno quindi sviluppati e completati i numerosi filoni investigativi avviati nel 2010 sulle frodi IVA carosello, sulle c.d. “imprese apri e chiudi”, sulle “liste” dei grandi evasori e sulla tutela del gioco legale e sicuro, con l’obiettivo primario di individuare e sottoporre a sequestro le ricchezze accumulate dai responsabili delle frodi di maggiore entità per recuperare le somme sottratte alle pubbliche casse. Particolare rilievo, inoltre, avrà la cooperazione con gli Enti Locali, in linea con l’indirizzo indicato dall’art. 18 del sopra citato D.L. 78/2010;
– l’intensificazione del contrasto delle truffe sui finanziamenti pubblici, che mirerà a tutelare il corretto impiego delle risorse nazionali e comunitarie destinate ad essere utilizzate nel quadro delle politiche di sviluppo sociale ed imprenditoriale che stanno sostenendo il superamento della crisi economica e finanziaria. Parimenti, verrà sviluppata una specifica campagna di controllo dell’effettivo diritto di taluni cittadini a beneficiare delle prestazioni sociali agevolate;
– il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico – finanziaria e dei traffici illeciti, che resterà obiettivo strategico, atteso che la Guardia di Finanza è l’unico Organo di Polizia economico-finanziaria a competenza generale di cui Io Stato dispone.
In tale comparto sarà mantenuto alto il livello di attenzione per prevenire e contrastare le speculazioni finanziarie, le truffe in danno dei risparmiatori e l’ingresso dei capitali illeciti nel tessuto produttivo. L’attività operativa si concentrerà ulteriormente sulla ricerca dei flussi finanziari e dei patrimoni di illecita provenienza per risalire agli effettivi possessori e, quindi, ai responsabili dei crimini che ne costituiscono l’origine, sullo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette al fine di intercettare preventivamente i capitali che le organizzazioni criminali tentano di reimmettere nel circuito produttivo e, infine, sull’aggressione dei patrimoni illeciti, con l’obiettivo di incrementare i sequestri di beni in possesso della criminalità organizzata.
Di pari importanza sarà l’attività di prevenzione e contrasto di ogni forma di abusivismo bancario e finanziario, del fenomeno sempre più allarmante dell’usura e di tutti gli altri illeciti societari e finanziari che possono alterare i corretti equilibri di mercato e le regole della concorrenza.
Il livello di guardia verrà mantenuto alto anche nella lotta alla contraffazione e alla pirateria e a tutti i connessi fenomeni di illegalità, quali l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento del lavoro nero, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il riciclaggio ed il reimpiego dei proventi illeciti, con l’obiettivo finale di risalire tutta la “filiera del falso” per giungere all’individuazione dei flussi finanziari che la alimentano e ad aggredire i patrimoni illeciti accumulati dagli organizzatori. A tal fine sarà incrementato l’impiego degli strumenti investigativi e delle misure patrimoniali antimafia recentemente estese anche ai reati di contraffazione.
Il Corpo, infine, proseguirà nel contrasto dei traffici illeciti internazionali (contrabbando, sostanze stupefacenti e immigrazione clandestina), rafforzando il presidio delle frontiere terrestri aeree e marittime, anche attraverso la componente aeronavale, ulteriormente destinata alla difesa degli interessi economico-finanziari nazionali e comunitari.