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La festa del Maradona tra canzoni, show e fuochi d’artificio

Sorrentino e Bennato ospiti. Spalletti: “Città dei miracoli”

Roma, 7 mag. (askanews) – È uno spettacolo vedere tutti i calciatori in campo che cantano “I campioni dell’Italia siamo noi”, con entusiasmo e felicità festeggiando davanti ai proprio tifosi dopo il fischio finale. Comincia così la festa dei giocatori del Napoli in un Maradona stracolmo.

Sul palco si succedono Clementino, Edoardo Bennato, Giolier. Dopo una breve comparsa del sindaco di Napoli, Manfredi, viene accolto al centro del campo il regista premio Oscar Paolo Sorrentino, tra gli ospiti del presidente De Laurentiis assieme al prefetto Claudio Palomba, al rettore della Federico II Matteo Lorito, al questore Alessandro Giuliano a Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia. Tanti anche gli esponenti del mondo dello spettacolo, tra cui l’attore Alessandro Siani, ma c’è anche Diego Simeone, il tecnico dell’Atletico Madrid venuto a Napoli per godersi la festa con suo figlio Giovanni, attaccante del Napoli.

“Diego ci ha insegnato come si fa”, ha detto Sorrentino prima di mostrare un video celebrativo dello scudetto con volti iconici del passato di Napoli e della napoletanità. Sul palco arrivano De Laurentiis, Giuntoli: “Non preoccupatevi del futuro. Ogni volta ci sono tante voci, ma nelle mani di De Laurentiis il Napoli sarà sempre forte”, ha detto Cristiano Giuntoli ai tifosi.

Poi scendono in campo, uno a uno, a partire dal capitano Di Lorenzo, tutti i giocatori del Napoli con una maglia celebrativa. Di Lorenzo: “Un ringraziamento a chi è stato dietro le quinte e a voi tifosi che ci avete sempre sostenuto, anche in trasferta, che sembrava di stare sempre a Napoli”. Dopo i portieri spazio ai difensori: la loro maglia viene proiettata al centro del campo in un gioco di luci che si alterna con i fuochi d’artificio sparati fuori dal Maradona. Olivera arriva con la bandiera dell’Uruguay, Juan Jesus si presenta mascherato e poi rimuove il suo mantello. È il momento degli attaccanti: ovazioni per Kvaratskhelia (con la bandiera della Georgia) e Osimhen. Tutto lo stadio intona “Siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi”. E dopo il magazziniere Tommaso Starace viene accolto, infine, il super protagonista della stagione: Luciano Spalletti, portato in trionfo dai giocatori e acclamato dal pubblico: “E’ vero che Napoli è la città dei miracoli, se siete riusciti a far vincere uno scudetto a me allora può succedere tutto – ha detto l’allenatore -. Con questa energia elettrica si potrebbero illuminare tutti gli stadi di Serie A, grazie perché siete stati tutti protagonisti di questa magnifica storia. Vi voglio bene assai”.

Musica, luci tricolori e champagne concludono la festa. E non può mancare il “We are the champions” a celebrare i campioni d’Italia.

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