Fondi illimitati hanno permesso Diana di fare la bella vita alla periferia di Miami, dove la regina dello shopping compra tutto ciò che le piace. C’è solo un inconveniente: il nome che appare sulla carta di credito utilizzata per queste folli spese è Sandy Bigelow Patterson ed appartiene ad un contabile che vive dall’altra parte degli Stati Uniti. Per rintracciare la truffatrice c’è solo una settimana a disposizione, il vero Sandy Bigelow Patterson si dirige verso sud per affrontare la donna che gli sta rubando la vita e l’identità. Così scoprirà quanto è difficile ottenere indietro il proprio nome.
Io Sono Tu è diretto da Seth Gordon, che un paio d’anni fa aveva diretto il divertente film -Come ammazzare il capo e vivere felici-
In origine la sceneggiatura (scritta in varie fasi da Jerry Eaten, Steve Conrad, Craig Mazin) prevedeva un attore di sesso maschile al fianco di Bateman ma dopo che quest’ultimo ha visto Le amiche della sposa, ha spinto per far diventare la McCarthy la sua ladra.
Nel cast troviamo Jason Bateman e Melissa McCarthy i quali danno vita a una serie di battibecchi e zuffe davvero irresistibili. C’è chi definisce ancora la McCarthy una caratterista, un modo snob per non riconoscere un talento indubbio che va oltre l’umorismo scatologico sfoggiato nel campione di incassi, già citato -Le amiche della sposa- questo film permette all’attrice di mostrare una gamma espressiva più ampia, che va oltre le spassose gag fisiche che costellano la pellicola Io e Tu. In alcuni punti la narrazione assume una godibile connotazione dramedy che rende il personaggio della McCarthy emotivamente più sfaccettato di quel che appare. Per quanto riguarda Bateman è un attore che potremmo definire per tutte le stagioni, una recitazione mai sopra le righe anche quando il copione lo richiede.
Io e Tu è uscito a febbraio scorso e ha incassato quasi cento venti milioni di dollari negli Stati Uniti, nonostante feroci critiche sulla storia e sulle numerose gag volgari e di grana grossa in cui è coinvolta la prorompente attrice (un’illustre rivista di settore ha addirittura dato al film voto zero, sostenendo che anche guardare il trailer è una grande perdita di tempo).
Margherita Diurno